Politica estera

"Dobbiamo spaventare tutti": così il governo inglese voleva gestire il Covid

Imbarazzo tra i conservatori per via dei messaggi privati dell'ex ministro Hancock. Riaccesi nel Regno Unito i riflettori su scandali e polemiche legate alla fase più dura della pandemia

"Dobbiamo spaventare tutti": così il governo inglese voleva gestire il Covid

Spaventare le persone per garantire il rispetto dei lockdown e delle restrizioni Covid. È quanto emerge dalle conversazioni private pubblicate dal Sunday Telegraph e risalenti al governo di Boris Johnson e al periodo più difficile della pandemia, rivelazioni che stanno mettendo in forte imbarazzo il partito conservatore inglese die Tories.

L'allora segretario di stato per la Salute Matt Hancock disse ai suoi collaboratori che il suo obiettivo era quello di "spaventare a morte tutti" per garantire il rispetto delle restrizioni. I messaggi di WhatsApp suggeriscono come l'allora segretario per la salute e altri discussero su come utilizzare l'annuncio della variante "Kent" per spaventare il pubblico e convincerlo a cambiare il proprio comportamento. Simon Case, segretario di Gabinetto del Regno Unito suggerì nel gennaio 2021 che il fattore "paura" sarebbe stato "vitale" per fermare la diffusione del virus, riporta il Guardian. Il consigliere di Hancock suggerì inoltre che sarebbe stato utile "alzare il tono con la nuova variante". "Facciamo paura a tutti con il nuovo ceppo", rispose l'allora segretario alla Salute.

I messaggi che imbarazzano il governo del Regno Unito

La conversazione, del 13 dicembre 2020, si è svolta tra le preoccupazioni per la rapida diffusione del coronavirus nel sud-est dell'Inghilterra. Hancock annunciò pubblicamente che una nuova variante di Covid-19 era stata identificata nel Regno Unito il giorno successivo, il 14 dicembre. Cinque giorni dopo, Londra e il sud-est dell'Inghilterra sarebbero entrate in un nuovo livello di allerta, il livello 4, costringendo il primo ministro Boris Johnson a vietare gli assembramenti in vista del Natale. Successivamente, il 6 gennaio 2021, l'Inghilterra entrò in lockdown nazionale.

La giornalista Isabel Oakeshott ha ricevuto originariamente il materiale da Hancock mentre stavano collaborando al suo libro di memorie. L'ex ministro ha condannato la fuga di notizie come un "tradimento" al fine di alimentare la narrazione libertaria e "anti-lockdown" del giornale. In una dichiarazione di questa settimana, Hancock ha affermato che tutto il materiale del suo libro è stato messo a disposizione dell'inchiesta ufficiale sul Covid-19. Dal canto suo, Oakeshott ha detto che i messaggi privati sono di interesse pubblico e andavano dunque diffusi.

Il dibattito sull'origine del Covid

Mentre nel Regno Unito la diffusione dei messaggi privati di Hancock riaccende i riflettori sulle fasi più dure della pandemia e agita le acque in casa tories, negli Stati Uniti il dibattito si sposta, ancora una volta, sull'origine del virus. Sullo sfondo, le crescenti tensioni tra Washington e la Cina. Come rivelato dal Wall Street Journal, due importanti agenzie governative degli Stati Uniti – il dipartimento dell’Energia e l’Fbi – ora credono che il Covid-19 non abbia avuto origine da un “wet market" cinese e quindi da un salto di specie naturale ma da una "fuga" del virus – molto probabilmente incidentale – dall’Istituto di virologia di Wuhan.

Su Fox News, il direttore dell’Fbi Christopher Wray ha ribadito la posizione dell’agenzia rispetto a questo tema. "L’Fbi ha valutato da tempo che le origini della pandemia sono molto probabilmente un potenziale incidente di laboratorio a Wuhan", ha detto Wray durante l’intervista. "Qui stai parlando di una potenziale fuga da un laboratorio controllato dal governo cinese".

Wray ha osservato che il governo di Pechino ha tentato di sventare e offuscare l’indagine dei federali, ma il Bureau sta continuando il suo lavoro.

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