Politica estera

Quelle preoccupazioni di Elisabetta prima di morire

Secondo quanto rivelato dalla principessa Anna, la compianta regina non avrebbe voluto complicare l'esecuzione dei piani previsti dopo la sua morte

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Nel secondo Natale dalla sua morte, la regina Elisabetta II sembra più presente che mai. Nonostante sul trono della corte di San James ci sia oggi re Carlo III, a confermare quella che è una sensazione diffusa nel Regno Unito è stata la messa in onda in queste settimane dell’ultima stagione della serie Netflix "The Crown" seguita dal ricordo della compianta sovrana affidato da sua figlia, la principessa Anna, alla Bbc.

La tv pubblica inglese trasmetterà infatti domani un documentario dal titolo “Charles III: the coronation year” in cui emergebbe la persistente centralità della figura della monarca più longeva della storia britannica che ha regnato dal giugno del 1953 al settembre del 2022. Secondo quando rivelato dalla principessa Anna la regina, prima della sua morte sopravvenuta all'età di 96 anni, avrebbe espresso preoccupazione per la possibilità che un suo decesso nel castello scozzese di Balmoral invece che a Londra avrebbe complicato l’organizzazione dei suoi funerali.

Lilibet non voleva pesare sulla macchina organizzativa che si sarebbe messa in moto alla fine del suo regno e che è stata in parte svelata agli spettatori del telefilm a lei dedicato. "Penso che ci sia stato un momento in cui ha sentito che sarebbe stato più difficile se fosse morta a Balmoral", ha dichiarato Anna aggiungendo che “siamo stati noi a persuaderla sul fatto che tali preoccupazioni non dovessero fare parte del processo decisionale. Spero che alla fine lei abbia pensato che fosse giusto così”.

I piani per la morte della sovrana erano stati predisposti per ciascuna delle sue residenze principali, inclusa la sua tenuta preferita di Balmoral dove si è effettivamente spenta facendo scattare l’Operazione Unicorno. Il Regno Unito e milioni di curiosi in tutto il mondo hanno poi seguito con affetto e commozione le lunghe giornate che hanno preceduto la celebrazione delle esequie il 19 settembre dello scorso anno.

Un’altra anticipazione del documentario della Bbc accompagnato dalla voce narrante dell’attrice Helena Bonham Carter è dedicata proprio al giorno del funerale ed in particolare al momento in cui è stata rimossa dalla bara di Elisabetta II la corona imperiale di Stato prima della sepoltura nella cappella di san Giorgio al castello di Windsor. Un passaggio che viene descritto come il simbolo della “responsabilità trasferita” al nuovo re e al termine del quale la principessa confida di aver “stranamente provato un senso di sollievo, in qualche modo è così, era tutto finito”. Anna riconosce inoltre che il cambiamento che comporta ottenere la corona non permetta di arrivare preparati per davvero ma comunque suo fratello “sta imparando cose di cui era vagamente a conoscenza e anche lui le sta apprezzando”.

In attesa della messa in onda del contenuto integrale del documentario, un altro ricordo alla compianta sovrana lo ha riservato Omid Scobie in "Endgame", il suo libro appena pubblicato sui più recenti scandali ed intrighi della famiglia Windsor. Il giornalista che ha seguito da vicino alcuni membri della casa reale inglese ha reso omaggio alla regina citando proprio un suo discorso pronunciato in occasione di una riunione dei capi di governo del Commonwealth nel 2011. “Siamo tutti visitatori della nostra epoca e dei luoghi che abitiamo. Siamo soltanto di passaggio. Il nostro scopo sulla Terra è osservare, imparare, crescere, amare. E poi torniamo a casa”.

Più che un discorso un testamento che continua a risuonare anche e soprattutto in tempi di guerra come i nostri.

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