Politica estera

“È un attentato”. E ora Vox denuncia Sanchez alla Corte Suprema

L'accordo sull'amnistia accende gli animi in Spagna: Vox ha presentato denuncia contro Sanchez e chiede che venga sospesa la plenaria per il voto di fiducia

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Dalle piazze ai tribunali: il partito nazionalista di destra spagnolo Vox ha presentato davanti alla Corte Suprema una denuncia contro il primo ministro uscente, Pedro Sanchez, e il capo del partito indipendentista catalano Junts per Catalunya, Carles Puigdemont. Il riferimento è all'accordo che prevede un'amnistia per i politici catalani indagati e condannati per il tentativo di secessione del 2017, che è stato offerto in cambio dell'appoggio di Junts alla permanenza alla Moncloa del premier.

Domani e dopodomani, Sanchez si presenterà alle Cortes per il voto di fiducia, un'investitura blindata che vedrà schierati a Madrid circa 1600 agenti della polizia nazionale e della Guardia Civil. Il dispositivo di sicurezza sarà tra i maggiori mai approntati nella capitale spagnola per proteggere un evento pubblico negli ultimi anni, superato solo dall'incoronazione di Filippo VI nel giugno 2014 (quasi 7 mila agenti) e dalla partita di Copa Libertadores tra Boca Juniors e River Plate (2.054 agenti). L'accordo ha scatenato immense proteste in tutte le piazze spagnole e non sono mancati anche scontri, talvolta violenti, con la polizia.

Ad annunciare l'azione legale di Vox è stato il presidente Santiago Abascal, che ha confermato di aver denunciato Sanchez per corruzione, insabbiamento o collaborazione con il terrorismo, usurpazione di funzioni giudiziarie e abuso d'ufficio. Proprio in ragione di quest'azione, Abascal ha chiesto la sospensione della plenaria prevista per il voto e si è detto fiducioso che la Corte Suprema utilizzerà "tutti gli strumenti legali a sua disposizione per fermare l'assalto alla magistratura". Sullo stesso livello di disaccordo di Abiscal è il leader del Pp, Alberto Nunez Feijòo, secondo il quale "L'amnistia presentata dal Psoe al Congresso è una legge franchista: è un'aberrazione democratica, un attentato allo stato di diritto, alla divisione dei poteri, contro la Costituzione".

Alla vigilia del dibattito parlamentare sulla fiducia a Pedro Sanchez, Feijòo annuncia battaglia ovunque, "nelle strade ma anche in ogni sede giudiziaria", per fermare qualcosa che "non ha precedenti nella storia della democrazia spagnola". Quanto alla possibile reazione dell'Unione, secondo Feijòo, è inevitabile che debba intervenire: "I gravi danni di Sanchez alla democrazia spagnola rappresentano gravi danni alla democrazia europea. L'Ue non può consentirlo.

Qui in Spagna si sta danneggiando la la convivenza, siamo alle prese con una involuzione reazionaria contro cui faremo di tutto".

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