Politica estera

"La sua eredità verrà portata avanti": Biden incontra moglie e figlia di Navalny

Il presidente degli Stati Uniti ha voluto incontrare la vedova e la figlia di Alexei Navalny in quel di San Francisco. Biden ha rassicurato le due donne che "l'eredità di Alexey verrà portata avanti dal popolo che in tutta la Russia e in tutto il mondo piange la sua morte"

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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato oggi a San Francisco Yulia e Daria Navalnaya, rispettivamente vedova e figlia dell'oppositore russo morto venerdì scorso in una colonia penale russa. L'incontro è stato facilitato dalla visita di Yulia Navalnaya alla figlia figlia 23enne, che studia all'università di Standford, in California.

Le condoglianze di Biden alle donne di casa Navalny

Alle due donne il presidente americano ha espresso "la sua ammirazione per lo straordinario coraggio di Alexey Navalny e la eredità nel combattere contro la corruzione e per una Russia libera e democratica in cui lo stato di diritto venga applicato a tutti". A rendere noto lo speciale incontro, direttamente la Casa Bianca in un comunicato ha aggiunto che Biden, "porgendo le più sentite condoglianze per la terribile perdita", si è detto convinto che "l'eredità di Alexey verrà portata avanti dal popolo che in tutta la Russia e in tutto il mondo piange la sua morte e lotta per la libertà, la democrazia ed i diritti umani". Infine Biden ha dichiarato che la sua amministrazione domani "annuncerà nuove importanti sanzioni contro la Russia in risposta alla morte di Alexey, alla repressione ed aggressione della Russia e la sua guerra brutale ed illegale in Ucraina".

Biden sceglie di cavalcare l'onda Navalny

Il presidente Biden ha scelto di cavalcare l'onda emotiva seguita alla morte del dissidente russo: incontrando le due donne, infatti, la Casa Bianca non fa più mistero dell'inizio di una nuova fase nei rapporti con il Cremlino. Finite le mezze misure, finita l'attesa, finita la speranza di una riconciliazione: per questo Biden sceglie di tirare dritto. Anche in quest'ottica si spiega la sparata inattesa in cui il presidente degli Stati Uniti ha definito il suo omologo russo, Vladimir Putin, un "pazzo figlio di p...." durante una raccolta fondi per la sua campagna a San Francisco. Durante l'evento il presidente ha attaccato anche il suo predecessore, Donald Trump, per essersi paragonato al leader dell'opposizione russa: "Alcune delle cose che quest'uomo ha detto, come paragonarsi a Navalny e dire che, poiché il nostro Paese è diventato comunista, è stato perseguitato proprio come Navalny, Non so da dove diavolo vengano - ha dichiarato -Se fossi stato qui 10-15 anni fa e avessi detto una cosa del genere, tutti avrebbero pensato che dovevo essere ricoverato. Sono sbalordito".

Proteggere Yulia Navalnaya, imperativo dell'Occidente

L'accoglienza nei confronti delle due donne di casa Navalny nasce anche dalla volontà, condivisa con la maggior parte dei Paesi occidentali, di tutelare la figura politica della consorte del dissidente russo, fermamente decisa a prendere il suo posto. La donna è stata attaccata duramente dal vicepresidente del consiglio russo di sicurezza Dmitry Medvedev, secondo il quel Navalnaya è felice di aver avviato la sua carriera politica con la morte del marito. "Vi propongono deliberatamente questo idiota perché possiate sfogarvi con lui - prosegue Navalnaya - Scrivete che Putin ha ucciso Alexei, scrivetelo ogni giorno finché avrete la forza". E ancora, ha ribadito: "Perché mi difendete da Medvedev, è il nulla".

La donna, impegnata in alcuni incontri tra Europa e Stati Uniti, segue a distanza la battaglia della suocera che in Russia ora combatte per vedersi restituita la salma del figlio, per dargli degna sepoltura.

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