Politica estera

Sta per tornare il Titanic: "Pronto a salpare nel 2027"

Il magnate australiano Clive Palmer annuncia il progetto di riportare in mare una replica del transatlantico britannico affondato nel 2012

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Non c’è niente che possa fermare un uomo dall’inseguire il suo sogno. Lo sa bene Clive Palmer, il miliardario australiano che vuole ricostruire il Titanic. Ci ha già provato, fallendo per problemi di finanziamento, nel 2012 e nel 2018. Questa volta però potrebbe andare diversamente. O almeno così lui spera. L’annuncio dell'ambizioso progetto è arrivato nel corso di una conferenza stampa convocata nella suggestiva cornice della Sydney Opera House. “Siamo molto lieti di annunciare che, dopo ritardi globali imprevisti, ci siamo nuovamente impegnati con i partner per dare vita al sogno di Titanic II. Che il viaggio abbia inizio”, ha dichiarato Palmer tra lo stupore e il comprensibile scetticismo dei presenti.

L’anziano miliardario attivo nel settore minerario ha in mente di riprodurre la nave lunga 269 metri su nove livelli con una capacità di trasporto di circa 2435 passeggeri. Delle 835 cabine, 383 saranno di prima classe, 201 di seconda e 251 di terza. Dalle immagini presentate al pubblico spicca una grande scalinata sotto un’imponente cupola di ferro e vetro illuminata da uno sfarzoso lampadario di cristallo.

Palmer intende riprodurre con la massima fedeltà gli spazi interni dell’originale transatlantico britannico affondato nell’aprile del 1912 con 2200 persone a bordo. Tra i vari ambienti previsti ci saranno quindi sale da pranzo in stile classico, un salone delle feste, una piscina coperta, bagni turchi, un teatro, una sala per fumatori e una palestra nello stile caratteristico dei primi del Novecento. Insomma, tutto ciò che è necessario per garantire un’esperienza di viaggio il più simile possibile all’originale. Associata però a sistemi di sicurezza del Ventunesimo secolo.

A proposito dell’intenzione di ricostruire anche l’atmosfera della celebre nave immortalata in numerose pellicole, il magnate avrebbe immaginato di fornire agli ospiti a bordo dei costumi d’epoca facendo pagare una quota extra per sperimentare la traversata oceanica nelle tre differenti classi. Lo stesso Palmer avrebbe persino dichiarato di voler viaggiare in incognito in terza classe mangiando “dello stufato irlandese con gente che non mi conosce”.

Il miliardario ha affermato che la replica del transatlantico “sarà la barca dell’amore e il massimo dello stile e del lusso”, verrà gestita dalla compagnia di crociere Blu Star Line e potrebbe salpare già nel 2027. A chi gli chiede cosa lo spinga a lanciarsi nell’impresa risponde che “è più divertente realizzare il Titanic che rimanere seduti a casa a contare i miei soldi”.

Palmer non è comunque nuovo a progetti che attirano l’attenzione del pubblico. Nel 2013 ha infatti aperto un parco con repliche di giganteschi dinosauri animatronici in un’area di sua proprietà nel Queensland. Tantomeno disdegna poi di ritrovarsi sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Il magnate ha provato senza riuscirci a sfondare in politica e, nel 2020, ha citato in giudizio le autorità locali australiane per aver chiuso i confini dello Stato per contenere la pandemia. In tribunale ebbe poi la peggio.

Tornando all'idea che ossessiona Palmer da più di un decennio, il miliardario, alludendo alle guerre del mondo moderno, sostiene che il Titanic II porterà pace: “Potrebbe essere una nave di pace tra tutti i Paesi del mondo”. Più che un sogno un’utopia.

E a vederla così, l’impresa di dare nuova vita al Titanic sembra un obiettivo decisamente più raggiungibile.

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