Cronache

Il 2016, l'anno in cui le celebrità ci dicono addio

Non è solo un'impressione: i dati confermano che i decessi vip sono il doppio rispetto al 2015

Il 2016, l'anno in cui le celebrità ci dicono addio

Ieri è stata la volta di Dario Fo e del re di Thailandia. Ma sono soltanto gli ultimi di una lunga scia di scomparsi eccellenti nel 2016. È da mesi ormai che su social network e motori di ricerca rimbalza la domanda: perché sono morte tante celebrità quest'anno? E via ai lunghi, quasi quotidiani, messaggi di cordoglio per i grandi personaggi della musica, del cinema, della cultura e della politica. D'altronde, non si può negare che il lungo elenco degli scomparsi famosi salti all'occhio. A partire dai divi della musica come David Bowie, Prince, Keith Emerson, e poi i campioni dello sport come Muhammad Ali, Cesare Maldini, Johan Cruyff, per passare al mondo dello spettacolo con Ettore Scola, Riccardo Garrone, Anna Marchesini, Alan Rickman, e a quello della cultura e della politica con Umberto Eco, Dario Fo, Carlo Azeglio Ciampi, Shimon Peres. Insomma, un necrologio continuo. Gli scettici continuano a dire che è naturale, ma stavolta non è proprio così. Basta guardare le statistiche per scoprire che c'è una concreta tendenza d'aumento dei decessi celebri.

Il necrologista della Bbc, Nick Serpell, ha fatto i conti guardando al passato recente e ha rilevato che i necrologi pubblicati nel 2015 erano il doppio rispetto a quelli del 2014, e quelli dei primi tre mesi del 2016 erano il doppio di quelli dello stesso periodo del 2015. Ma lo stesso bilancio lo hanno fatto altri media, giungendo al medesimo risultato: i morti fra le celebrità stanno davvero aumentando. Il motivo? Le spiegazioni sono diverse, ma una teoria sta prendendo piede e appare anche la più realistica. Molti personaggi famosi che sono scomparsi appartengono alla generazione del baby boom, cioè a quell'epoca di grande cambiamento sociale che furono gli anni Cinquanta e Sessanta. Prima di quel periodo, i divi si conoscevano solo grazie al cinema, un po' meno attraverso la radio. Poi è arrivata la televisione, mezzo di comunicazione di massa, e da quel momento le celebrità sono cresciute in modo esponenziale. Ed è grazie alla tv e alla promozione di film, sceneggiati, musica che negli anni Sessanta e Settanta esplodono il pop e il rock e aumenta di anno in anno il numero degli artisti in tutti i campi dello spettacolo. Al di fuori delle statistiche e delle teorie, si può anche affermare che lo stile di vita di molti divi, soprattutto della musica degli anni Settanta, avrebbe potuto accrescere le possibilità di morire in un'età troppo avanzata.

Facendo un rapido tour anagrafico, scopriamo che tutte queste celebrità oggi hanno superato i 70 anni (fatte rare eccezioni) e che, quindi, entrano in un'età in cui crescono in modo significativo le probabilità di morire. Perciò è naturale che più aumentino le persone famose che raggiungono un'età a rischio, più cresca il numero di necrologi celebri.

Con un'avvertenza: aspettatevi un 2017 ancora peggiore.

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