Cronache

Addio a casse e code Il supermarket del futuro somiglia a un videogioco

Amazon a Seattle: niente attese, si paga con l'app. Coop lancia a Milano il suo progetto

Addio a casse e code Il supermarket del futuro somiglia a un videogioco

Per entrare nel futuro non c'è neppure bisogno del carrello. Anzi, il carrello proprio lo hanno abolito perché stonerebbe con l'ambiente: così largo ad eleganti cestini a rotelle che fanno molto Terzo Millennio. E se qualcuno insomma volesse capire quanto corre la trasformazione digitale, basta a questo punto entrare in uno dei posti più tradizionali di sempre: un supermercato. Che non è un supermercato qualunque: è il supermercato del futuro. Anzi, del presente.

Fare la spesa dunque sta diventando il gesto più rivoluzionario dell'uomo moderno: Amazon, il brand più famoso al mondo per chi vuole comprare online, ha annunciato per il 2017 l'apertura di punti vendita fisici che arriveranno molto più in là di quanto si è spinto internet. Perché ormai, appurato che anche nel mondo digital per comprare - chessò - una melanzana bisogna comunque toccarla, ecco che Jeff Bezos elimina le code e pure le casse. Ma non più il negozio. E questo vuol dire che l'era digitale sta mutando le nostre abitudini nella stessa maniera in cui lo ha fatto la rivoluzione industriale. Solo che allora c'è voluto circa un secolo, mentre adesso bastano più o meno pochi mesi. Così a Seattle è già attivo il primo supermarket di Amazon solo per i dipendenti e il sistema è da fantascienza: si scarica l'app Amazon Go sullo smartphone, si accoppiano i propri dati, si fa leggere il codice digitale all'ingresso. E poi si compra e si porta via. Non ci sono altri passaggi, a tutto pensano telecamere e sensori che rilevano la merce acquistata e un algoritmo che all'uscita fa caricare al server centrale il conto sull'account personale. Senza casse, senza code. Il futuro.

Che non è lontano da noi, chilometricamente parlando, visto che ieri a Milano è stato inaugurato al Bicocca Village di Viale Sarca un nuovo punto Coop - creato in collaborazione con Accenture - che fa diventare realtà l'esperienza virtuale di Expo. Era solo un anno fa. Ed è, anche nell'insegna, il Supermercato del Futuro: «Una volta si puntava sull'efficienza, ora il consumatore vuole che il prodotto parli, si racconti - ha spiegato l'ad di Coop Italia Gabriele Tibertini -. Per questo il negozio va rivoluzionato anche nell'aspetto, deve diventare più sociale, più accogliente. E deve essere far sì che chi compra, trovi tutte le informazioni disponibili». L'abbiamo provato, allora: scaffali bassi («perché i clienti devono vedersi in faccia. E devono vedere dove finisce l'ambiente»), sovrastati da megaschermi che utilizzano la stessa tecnologia dell'Xbox di Microsoft, la console di giochi. Megaschermi che si attivano solo imponendo le mani sul prodotto alimentare e che lo raccontano: la sua provenienza, gli elementi che lo compongono, avvertenze anti allergie, prezzo, eventuali abbinamenti, il contenuto calorico. Anche quanto ci metti a smaltirle quelle calorie, mannaggia. E ancora: ecco le torri hitech dove far passare i codici a barre per sapere tutto di una confezione e del suo contenuto. E poi - in un prossimissimo futuro - le targhette di prezzo digitali che possono far partite promozioni di ora in ora, di minuto in minuto. E un muro virtuale che aggiorna sulle merci più comprate, o magari sui commenti in diretta dei clienti. E infine l'app che legge i prezzi di ciò che si prende e fa risparmiare tempo alle casse, poche e tendenzialmente self service. Questo s'intende per ora, perché il Supermercato del Futuro un domani già cambierà, anzi stamattina è già cambiato. E se pensate che tutto ciò sia fantascienza, sappiate che ci siete già dentro.

Con o senza carrello.

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