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Cdm a singhiozzo. Su rider e crisi aziendali nuovo ok "salvo intese"

L'Odg cambia più volte. Ministri riuniti alle 15 e in serata. Testo in vigore da fine agosto

Cdm a singhiozzo. Su rider e crisi aziendali nuovo ok "salvo intese"

Niente immunità automatica per i vertici dell'ex Ilva. In questa pre-crisi di governo permanente, la giornata segnata dall'ennesima minaccia di Matteo Salvini su manovra e voto anticipato si è conclusa con un Consiglio dei ministri a singhiozzo integrato da un ordine del giorno fitto di provvedimenti: il decreto sul settore lattiero caseario, quello sulle assunzioni nella scuola e quello sulle crisi aziendali con la misura penalizzante per ArcelorMittal. I testi, a quanto si apprende, sono stati approvati tutti con la formula del «salvo intese» (con la possibilità dunque di modificare i testi) dovuta al fatto che i decreti non possono andare in Gazzetta ufficiale oggi.

Convocata inizialmente per le 15 di ieri, l'ultima riunione prima della pausa estiva è stata infatti sospesa dopo pochi minuti e aggiornata alle 20.30 ed è andata avanti fino a tarda sera con nuovi punti di discussione sul tavolo. La parte più corposa è stata quella dedicata al decreto salva imprese che darà più tutele ai rider. Via anche l'immunità legata alla realizzazione del piano ambientale chiesta da ArcelorMittal per l'ex Ilva e introduzione di un piano di tutele legali a scadenza. Non sarà, dunque, prevista alcuna forma di tutela straordinaria per l'azienda, che risponderà di ogni incidente dovesse verificarsi . «Abbiamo individuato una norma di equilibrio, che rivede la precedente forma di immunità generalizzata in un sistema di tutele a scadenza vincolate al rispetto del piano ambientale, in questo modo Mittal potrà operare ma sarà obbligata a rispettare le prescrizioni», ha commentato il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio. Aggiungendo che «Mittal non ha pagato, pochi giorni fa, 40 milioni di euro di canone, non si è presentata al sopralluogo del forno e sta assumendo un atteggiamento ambiguo nonostante l'impegno del governo».

L'altro piatto forte del Dl Salva imprese, che andrà in Gazzetta ufficiale il 28 agosto, è quello che riguarda i rider che per oltre un anno, sono rimasti in attesa del testo di legge che ne normasse il rapporto di lavoro e che non è stato inserito alla fine né nel decreto Dignità né nel decreto Crescita, complici le divisioni interne alla maggioranza. Arriva l'assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie per chi porta i pasti a domicilio o comunque fa consegne in città e su «due ruote», e prende gli ordini attraverso app e piattaforme digitali. I rider si potranno però ancora pagare a consegna, a patto che questa modalità «non sia prevalente», mentre la paga oraria sarà riconosciuta a patto che, per ogni ora, si accetti «almeno una chiamata». Viene comunque lasciata, si legge nella relazione che accompagna il provvedimento, autonomia negoziale per definire «schemi retributivi modulari e incentivanti». Nella parte dedicata alle crisi aziendali, viene inoltre rafforzata con 20 unità la struttura di crisi del Mise, e istituito un osservatorio ad hoc per monitoraggio e prevenzione.

L'ordine del giorno della seconda parte del Cdm di ieri sera è stato integrato nel pomeriggio con il dl per il settore lattiero caseario e quello sulle assunzioni nella scuola (63.500 unità).

Sul tavolo anche un decreto per prorogare di due mesi le funzioni del Collegio del Garante per la privacy in attesa della nomina di un successore del presidente Antonello Soro, scaduto il 19 giugno.

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