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Anche la Meloni stoppa Salvini: "Senza Bertolaso addio alleanza"

Berlusconi continua a escludere ribaltoni sul nome per il dopo Marino. La leader Fdi si allinea alle posizioni azzurre. Mercoledì vertice decisivo

Anche la Meloni stoppa Salvini: "Senza Bertolaso addio alleanza"

«Bertolaso? Noi andiamo avanti, non si torna indietro», ripetono dal quartier generale di Forza Italia. «Berlusconi più che adoperarsi e agire da collante della coalizione non può fare. Lavorerà per ricucire, ma non ci sono margini per un ribaltone a Roma».La querelle sul candidato romano non si è ancora conclusa. Le posizioni al momento restano rigide, con Matteo Salvini non ancora disposto a dare il via libera sul nome di Guido Bertolaso (dopo aver inizialmente accettato la sua candidatura). Il leader leghista, dopo le prime due telefonate avute con l'ex capo della Protezione civile all'indomani dell'ufficializzazione della sua corsa per il Campidoglio non ha avuto altri confronti con Bertolaso (che invece continua a sentirsi quotidianamente con il presidente di Forza Italia, con Giorgia Meloni, Marcello Fiori, Antonio Tajani e con i massimi dirigenti del centrodestra romano). Per ora, insomma, non arrivano segnali dal Carroccio. Una giornata importante potrebbe essere quella di mercoledì quando è possibile che Salvini possa incontrarsi con Silvio Berlusconi per dirimere la matassa. Venerdì 4 marzo, invece, Bertolaso salirà sul palco dell'Ergife - nella manifestazione organizzata da Tajani - insieme al Cavaliere.Se da Arcore si tiene il punto, altrettanto netta è la posizione di Giorgia Meloni. Con Salvini, «non c'è uno strappo, c'è mancanza di chiarezza. Salvini aveva con noi sottoscritto un comunicato con il quale si chiedeva a Bertolaso di candidarsi, poi è tornato indietro, non capisco il comportamento e ho chiesto che gli alleati ci facciano sapere pubblicamente cosa vogliono fare a Roma. La scelta di Bertolaso è una scelta che abbiamo fatto insieme, a mio avviso ottima. Fino a ora si è parlato troppo di nomi e di partiti e poco di programmi e di romani. Rimbocchiamoci le maniche, è arrivato il momento della responsabilità ed è quello che chiedo agli alleati». Nel caso in cui Salvini dovesse trovare un altro candidato, la posizione della Meloni è chiara: «Non ci sarebbe un'alleanza in quel caso».Per togliere alibi a Salvini, ma soprattutto per chiarire una dichiarazione che molto ha fatto discutere, Bertolaso torna anche sulle frasi sui rom. «Le mie dichiarazioni sono state manipolate e strumentalizzate. Forse Salvini aveva ragione: anche io, se avessi letto quelle frasi, sarei rimasto colpito in negativo. Si è trattato di un malinteso» spiega a Libero. «Quello che avevo provato a dare era un giudizio storico su rom e sinti; nessuno può negare il fatto che nei secoli passati abbiano subito persecuzioni. Oggi gli insediamenti rom rappresentano spesso un problema; donne e bambini vengono sfruttati per mendicare o fare piccoli furti, si creano contesti socialmente inaccettabili e tutto ciò rappresenta un disturbo alla pacifica convivenza. Serve una nuova strategia». Nessuno spiraglio su un suo ritiro. «Non sono abituato ai ritiri. Alla luce dei miei chiarimenti anche Salvini capirà che sono adatto alla squadra. Se Salvini mi invita, sarò ben felice di partecipare. Speriamo che non sia una occasione per le truppe cammellate di Marchini e Storace». La bussola della sua campagna sarà «tolleranza zero» perché «servono azioni ferme, chiare, forti».

Come riferimenti Bertolaso cita Andreotti «che mi ha insegnato il senso dello Stato, la capacità di ascoltare e trattare allo stesso modo tutte le persone» e Berlusconi «che mi ha insegnato cosa sia la fiducia e come, con quella, un tecnico possa veramente fare il bene del Paese».

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