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Anche in Sicilia il centrodestra rischia l'autogol

Nell'Isola si vota in autunno ma la coalizione non trova l'accordo sul nome condiviso

Anche in Sicilia il centrodestra rischia l'autogol

Il centrodestra esce ferito dal ballottaggio e guarda, tra speranza e preoccupazione, al prossimo appuntamento con le urne, le elezioni regionali siciliane in programma in autunno. La speranza, ovvia, è di ritrovarsi uniti e vincenti, ma la strada non è priva di insidie. A cominciare proprio dal nome del candidato governatore, dopo gli attacchi a Musumeci e gli scontri interni alla coalizione. A far tornare il sereno prova proprio la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che in un video su Facebook ricorda, tra l'altro, che «l'avversario è sempre la sinistra e mai il partito alleato» e avvisa tutti: «Basta litigi, a partire dalla Sicilia». La Meloni rivendica il ruolo trainante di Fdi alle ultime amministrative, ma rimarca anche il tempo «inutilmente speso anche in queste elezioni». Chiaro il riferimento a Salvini e al suo «attacco» di domenica a Sboarina a Verona, dove poi si è imposto Tommasi. «Trovo curiosa la polemica continua da parte degli alleati sul mancato apparentamento a Verona con tanto di attacchi al sindaco di centrodestra a urne aperte, mentre a Catanzaro Fdi sosteneva lealmente un candidato che pure ci aveva negato l'apparentamento», ringhia la leader di Fratelli d'Italia, «perché se sei tu il primo a dire che si perde, è difficile che gli elettori credano nella vittoria». Serve insomma un vertice, urgente, «per evitare ulteriori divisioni» in vista delle prossime politiche.

A cogliere l'appello tra i primi è proprio Salvini, pronto a incontrare gli alleati «anche domani». E va oltre il commissario azzurro in Sicilia Gianfranco Micciché: «Sono d'accordo con la Meloni, basta litigi, perché portano solo sconfitte al centrodestra».

«Con un buon candidato prosegue - il centrodestra non può che vincere in Sicilia. Basterebbe metterci attorno a un tavolo sia a Palermo che a Roma».

Accantonato Musumeci grazie anche al suo «passo di lato», prende corpo intanto la possibile candidatura di Raffaele Stancanelli, europarlamentare in quota Fdi, già «regista» dell'elezione di Musumeci nel 2017, mentre Forza Italia gradirebbe una candidatura al femminile, possibilmente palermitana ed espressa dagli azzurri.

Ma, aspettando il vertice del «basta litigi», impazza il toto-candidato, e spuntano anche i nomi del presidente del Copasir, Adolfo Urso, del segretario siciliano del Carroccio Nino Minardo e dell'avvocata-deputata di Fdi Carolina Varchi.

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