Cronache

Ancora movida violenta In fin di vita a 17 anni

Rissa in un locale, un ragazzo scappa e sparisce per ore. Ritrovato in coma, segni di pestaggio

Ancora movida violenta In fin di vita a 17 anni

Roma Giallo a Roma. Pestato a sangue davanti a un locale, viene ritrovato dopo 10 ore in fin di vita. L'ennesima rissa finita nel sangue è accaduta venerdì notte all'Eur, tra l'Obelisco di piazzale Marconi e la «Nuvola di Fuksas», dove G.D.C., 17 anni appena, è stato rinvenuto agonizzante a terra, sulla rampa di accesso a un garage, sotto una scala. Massacrato di botte e poi lasciato al suo destino oppure caduto mentre fuggiva dai suoi aggressori? «Stiamo valutando le immagini registrate dalle telecamere della zona» spiegano gli agenti di polizia, da ore alle prese con un caso di scomparsa di minore trasformato poi in aggressione aggravata.

Cos'è accaduto in quei 400 metri che coprono la distanza dal «Room 26», la discoteca in cui pochi mesi fa c'è stata una sparatoria fra un cliente e i buttafuori? Soprattutto, con chi si sarebbe azzuffato il 17enne di Casalpalocco, figlio di un noto commercialista del litorale? Una telecamera di viale Asia, in particolare, lo avrebbe ripreso poco dopo le due di notte mentre cammina, solo, verso il parcheggio della «Nuvola». Il ragazzo, trovato nella tarda mattinata di ieri sotto una scala a chiocciola del nuovo Centro Congressi, è stato soccorso e trasportato al San Camillo dov'è tuttora ricoverato e tenuto in coma farmacologico. Secondo i medici le lesioni e i traumi facciali sono compatibili sia con un pestaggio che con una caduta da una scalinata. «Il paziente ha anche un versamento a un rene» spiegano i sanitari. Disperati i familiari che hanno dato l'allarme quando, prima dell'alba, il ragazzo non è rientrato a casa. Ad aver chiesto per primo aiuto, però, un suo amico verso le 4,30: «Sono due ore che non lo vedo» avrebbe spiegato al numero unico delle emergenze, facendo scattare le ricerche.

Giovanni, chiamiamolo così, potrebbe aver avuto un diverbio per una ragazza, una lite cominciata all'interno di un locale e subito dopo proseguita per strada. I gestori del Room 26, dal canto loro, si dicono estranei alla lite. Secondo testimoni la rissa sarebbe scoppiata a poco distanza dall'Obelisco, a pochi passi dal Mc Donald's. «Verso le cinque - raccontano i dipendenti della catena di fast food - sono arrivati alcuni agenti di polizia che cercavano un ragazzo con una t-shirt bianca tutta strappata. Ci chiedevano se lo avevamo visto passare o se era entrato per nascondersi». Giovanni, figlio di un noto professionista di Ostia Lido, un fratello gemello e una sorella più piccola, non era la prima volta che andava in discoteca. Un giovane perbene, nessun precedente, scuola privata, rugbista. Fino a tarda sera gli agenti del vicequestore Filiberto Mastrapasqua hanno ascoltato gli amici in cerca di elementi per capire cos'è accaduto. I giovani avrebbero raccontato di aver visto due sconosciuti mentre aggredivano Giovanni. Gli investigatori non escludono nulla anche se, a quanto sembra, Giovanni non era impegnato politicamente e non era implicato in giri sporchi.

Una zona ritrovo di giovani dell'estrema destra l'Eur, dai Nar di Valerio «Giusva» Fioravanti e di Massimo Carminati, in affari con la banda della Magliana, ai «bravi ragazzi» che si davano appuntamento al «fungo» del laghetto per discutere di attentati e rapine. Una cosa sembra certa: Giovanni aveva paura di finire pestato a morte e derubato se, prima di darsela a gambe levate, ha lasciato cellulare e portafogli nell'auto di un'amica.

Un'estate, questa, funestata da risse e pestaggi davanti a discoteche e locali, come a Lloret de Mar, Spagna, dove a perdere la vita è stato un giovane fiorentino di 22 anni.

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