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Appendino sempre più sola: a Torino il M5S perde un altro pezzo

Il ritiro delle deleghe al vicesindaco Montanari costa caro a Chiara Appendino: la consigliera Marina Pollicino ha annunciato il suo addio ai 5 Stelle e l'adesione al gruppo misto. E ora la maggioranza passa da 23 a 22 consiglieri

Appendino sempre più sola: a Torino il M5S perde un altro pezzo

"Non ho intenzione di andare avanti con il freno a mano tirato". Così il sindaco M5S di Torino, Chiara Appendino, aveva motivato la sua decisione di ritirare le deleghe al vicesindaco Guido Montanari per le sue parole contro il Salone dell'Auto che, a dire di Appendino, avevano convinto gli organizzatori del Salone a dire addio al capoluogo piemontese per trasferirsi a Milano. Ora, però, il freno a mano evocato da Appendino le servirebbe eccome: perché il rischio, in un futuro non lontano, è di andare a sbattere.

Colpa del consigliere comunale Marina Pollicino, eletta con i grillini e appena passata al gruppo misto. "Gli ultimi sviluppi della storia del nostro Movimento, sia a livello comunale sia nazionale, stiano prendendo una direzione nella quale, con mio grande rincrescimento, non mi riconosco più", la nota diffusa da Pollicino per spiegare la sua decisione di lasciare il gruppo pentastellato. "Ho ascoltato il discorso del cosiddetto 'capo politico' Luigi Di Maio e successivamente quello della Sindaca, Chiara Appendino, con un forte senso di disagio, quel disagio e quella sofferenza che si provano quando la dignità della persona, prima che del consigliere comunale, viene mortificata in nome dell’affermazione prevaricatrice di una propria linea politica", si legge ancora.

L'accusa ad Appendino è di avere trattato i suoi consiglieri come "pigia-bottoni" e "dita pronte a schiacciare i tasti". Ma la critica non è solo all'atteggiamento autoritario del sindaco, bensì anche alla poca "coerenza su una delle posizioni storiche del Movimento" - spiega Pollicino - ovvero "il caso delle Olimpiadi" invernali del 2026, vinte dal ticket Milano-Cortina a cui avrebbe dovuto partecipare anche Torino, prima che Appendino decidesse il passo indietro della sua amministrazione. Pur riconoscendo la bontà dell'operato del sindaco, l'ex consigliera grillina punta il dito contro la "contraddizione" dell'offerta al Cio da parte del "governo nazionale a trazione 5 Stelle" delle "garanzie che altri Paesi ben più accorti ai loro bilanci, si erano rifiutate di fornire".

Una doppia critica al Movimento, a livello nazionale e locale, che ha spinto Pollicino a lasciare per sempre i 5 Stelle.

Finendo così per indebolire Appendino che, a partire da oggi, potrà contare su di una maggioranza risicata, passata da 23 a 22 consiglieri.

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