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Attacco hacker contro i siti di Viminale e Csm

Un nuovo attacco hacker a obiettivi istituzionali italiani è arrivato nel giorno della visita di Volodymyr Zelensky.

Attacco hacker contro i siti di Viminale e Csm

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Un nuovo attacco hacker a obiettivi istituzionali italiani è arrivato nel giorno della visita di Volodymyr Zelensky. Ed è stato ancora una volta il collettivo filorusso NoName057 a rivendicare l'azione contro i siti del Csm (tornato solo da poco raggiungibile) e del Viminale (in realtà regolarmente online, anche perché in questo caso gli attivisti avrebbero «sbagliato» dominio, interno.it e non interno.gov.it). Secondo fonti investigative, si tratta di un'offensiva di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), che moltiplica gli accessi ad un determinato indirizzo rendendo impossibile l'accesso ma senza esfiltrare dati o informazioni. Tra i target figurerebbero anche i siti del Quirinale e della Difesa che però non hanno accusato disservizi. «Oggi molti portali russi avranno difficoltà», annunciava da ieri mattina il collettivo sui propri canali Telegram, ironizzando sul viaggio di Zelensky e facendo riferimento a tutta una serie di obiettivi, italiani e non. Come detto, non è il primo attacco di questo tipo portato al nostro Paese: il 22 febbraio nel mirino erano finiti una decina di siti istituzionali tra cui Difesa, Esteri, Carabinieri, Politiche agricole, e altri privati. In quel caso l'azione era stata messa esplicitamente in relazione alla visita del premier Meloni a Kiev e alla fornitura all'Ucraina del sesto pacchetto di aiuti militari. Il 14 marzo, nuova offensiva, stavolta concentrata contro i portali della Difesa. Anche in quei casi si era trattato, di un attacco di tipo DDoS.

Secondo le ricostruzioni degli esperti, NoName057 è apparso sulla scena cyber solo nel marzo del 2022, dopo l'invasione russa dell'Ucraina ma da allora si è imposto come uno dei collettivi autori del maggior numero di attacchi in Europa.

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