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Tra gli azzurri prevale l'ala anti sovranista. "Chi vuol fare da solo è destinato a perdere"

Il sarcasmo della Carfagna: i pieni poteri esistono soltanto nei videogiochi

Tra gli azzurri prevale l'ala anti sovranista. "Chi vuol fare da solo è destinato a perdere"

Roma - C'è aria di ritorno al proporzionale, di bipolarismo centrodestra-centrosinistra e Forza Italia gioca per sé, riaffermando la sua identità in quel che resta della coalizione e distinguendosi dai sovranisti Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Dopo l'attacco di Silvio Berlusconi al leader della Lega, accusato di aver consegnato il Paese a Pd e M5s e dopo la reazione piccata del Capitano che dice di «non aver bisogno di nessuno», è un fuoco di fila degli azzurri sull'alleato che ha più volte tradito. I «troppi errori» di Salvini, dicono, hanno minato l'unità del centrodestra e spianato la strada alla sinistra populista. Critiche che puntano non alla rottura con il Carroccio, ma al rilancio del centrodestra unito in versione non sovranista e al recupero di una centralità di Fi per riconquistare la fiducia degli elettori moderati allo sbando. Brucia ancora quell'incontro saltato tra i due leader alla vigilia di Ferragosto e per il Cavaliere le cose devono cambiare, perché la Lega rimane oltre il 30% ma ha bisogno di Fi e di Fdi per vincere a livello nazionale come locale.

Il primo a replicare a Salvini è il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, con un tweet che invita il capo leghista a uscire dal delirio di onnipotenza e ripensare il suo atteggiamento verso il partito azzurro: «Chi pensa di non aver bisogno di niente e di nessuno è destinato alla sconfitta e condanna alla sconfitta chi non vuole un governo giallorosso. Solo un centrodestra a guida liberale, cristiano e riformista può dare speranza al nostro Paese».

Rispetto e rapporto paritario, pur nel rispetto del diverso peso elettorale, rivendica anche la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna: «Capiamo il momento di difficoltà di Salvini nello scoprire che i pieni poteri esistono solo nei videogiochi. Invece di sognare sudditi anziché alleati si ricordi che scassando il centrodestra è riuscito nel capolavoro di abbandonare il Paese alle sinistre e al M5s». Il senatore azzurro Massimo Mallegni dice che «se nascerà un nuovo governo di ultra sinistra sappiamo chi ringraziare» e ricorda che il centrodestra «non è un taxi da dove si sale e si scende a piacimento talvolta volendolo addirittura guidare senza patente». E avverte Salvini: «L'arroganza e la presunta autosufficienza faranno schiantare il sogno sovranista di coloro i quali hanno dimostrato ignoranza costituzionale e politica».

Dopo tentennamenti nel partito prevale dunque l'ala che vuole con la Lega alleanza ma non sudditanza e, dopo l'uscita di Giovanni Toti e del suo movimento che pare abortito, anche chi era tentato dalle sirene del Carroccio si adegua. Ci si preoccupa delle elezioni in otto regioni dove già, a quanto pare, Pd e M5s trattano sul modello del governo che potrebbe nascere. In Umbria e nelle Marche il centrodestra prevarrebbe, ma in Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria si potrebbe interrompere la cavalcata vittoriosa del centrodestra che finora si è imposto dal Piemonte alla Basilicata. Insomma, lo «scenario è completamente mutato», spiega il responsabile Enti locali di Fi, Marcello Fiori. «Tutte le regioni al voto diventeranno contendibili se ci sarà un'alleanza Pd-M5s, i due partiti da soli non avrebbero avuto possibilità». Se il centrodestra tradizionale è finito, per il tradimento dei sovranisti, per Fiori Fi vuole rifondarlo costruendo sui territori l'Altra Italia.

Di «offerta politica plurale» parla il deputato azzurro Marco Marin, che indica anche il collante per la futura coalizione: «Lavoriamo per un'Italia profondamente diversa da quella che vogliono i giallorossi».

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