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La balla dei contanti sporchi

Smascherata la bufala della soglia dei mille euro: doveva scoraggiare i pagamenti in nero, invece ha avuto l'effetto opposto e ha fatto fuggire i consumatori stranieri. Ora il governo deve intervenire

La balla dei contanti sporchi

Un tempo, ma mica nella preistoria, si tratta di cinque anni fa, in Italia si era liberi di usare il contante fino a 12.500 euro senza che nessuno si scandalizzasse. Poi diversi governi hanno via via abbassato la soglia: fino ad arrivare agli attuali 999 euro. E attenzione, chi sgarra è fritto. Le sanzioni partono dai tremila euro. Il motivo addotto era semplice: limitando l'uso del contante si sarebbe cancellata l'evasione. Un principio assurdo. Il Giornale è stato tra le poche voci isolate e controcorrente a denunciare come la norma fosse illiberale e inutile. Come pensare che tollerare una modica quantità di droga annulli le tossicodipendenze. A ciò si aggiunga che il contante non è una sostanza stupefacente, ma il lubrificante di qualsiasi scambio commerciale. Esso oltre a non essere lo sterco del demonio è frutto del nostro lavoro e del nostro tempo: dovremmo come minimo essere lasciati liberi di utilizzarlo come meglio ci aggrada.

Fortunatamente come spesso avviene con le norme liberticide, anche quella sul modico uso di contanti provoca presto danni visibili. Ieri l'ottima Cgia di Mestre, un centro studi specializzato a rendere semplici e pubblici dati che comunque sono a disposizione di tutti, ha certificato come la riduzione a mille euro delle transazioni in contanti non abbia affatto ridotto l'evasione. Anzi. Il centro studi degli artigiani ha infatti messo in relazione l'andamento dell'evasione in funzione del Pil (16 per cento) e il progressivo abbassarsi delle soglie sui contanti. Per farla breve l'evasione sembra pesare sempre molto e in modo crescente sulla ricchezza prodotta nonostante oggi le transazioni non possano superare i mille euro. Abbiamo forti dubbi che l'evasione in realtà sia così elevata, si tratta di stime, spesso fantasiose. Ad esempio si tiene in un certo conto anche l'ammontare degli accertamenti, che come ben si sa nella gran parte dei casi si rivelano mal fatti.

Ma le stime sono da sempre basate sugli stessi parametri (anche se per noi fallaci) e dunque servono comunque al nostro scopo: esse denunciano (secondo noi troppo generosamente) un aumento dell'evasione nonostante la riduzione del contante. Ma il gioco delle soglie non è certo a somma zero. La folle rincorsa a vietare il contante sta pesando sul nostro sistema economico. Undici Paesi in Europa non hanno infatti soglie, e i nostri vicini sono intorno ai tremila euro. Ciò vuol dire che per alcuni settori che vanno dal lusso al turismo, un certo tipo di consumatore internazionale, il più ricco, è stato alla larga dal nostro Paese. A ciò si aggiunga che da noi ci sono più di quindici milioni di soggetti che non dispongono di un conto corrente.

Il limite al contante, è bene ricordarlo, vale anche per i prestiti, le regalie in famiglia. Insomma c'è un'ampia fascia della nostra popolazione che è colpita dalle soglie e che certo non ha alcuna intenzione e potenzialità di evadere, ma semplicemente la necessità di disporre dei propri risparmi. Fissare per loro delle soglie oltre che illiberale è da folli. Il premier, Matteo Renzi, ha detto durante la trasmissione Virus di dieci giorni fa che è intenzionato a rialzare a tremila la soglia, per tenerla nella media europea. Meglio di niente e meglio del suo predecessore e del ministro Saccomanni che volevano addirittura ridurla rispetto agli attuali mille euro.

Che si sbrighi però.

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