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La barbarie dello sciopero che danneggia solo i cittadini

Un sindacato civile non prenderebbe in ostaggio i cittadini per usarli come arma nelle proprie contese

La barbarie dello sciopero che danneggia solo i cittadini

Un sindacato civile non prenderebbe in ostaggio i cittadini per usarli come arma nelle proprie contese. Un Paese civile, con istituzioni politiche (il sindacato non lo è, pur se si atteggia a tale) che interpretano i bisogni di tutti, non lo permetterebbe. Ogni riferimento allo sciopero dei casellanti delle autostrade indetto per domenica 5 giugno dai sindacati è esplicitamente voluto.

Esercitare il diritto di sciopero è un conto, farlo perseguendo il massimo disagio per milioni di cittadini, che nella vicenda del rinnovo del contratto tra sindacati e Federmeccanica sono terzi, è una barbarie. Lo sciopero è un'arma privata nelle mani dei lavoratori, per far valere le proprie ragioni contro quelle del datore di lavoro, che è l'unico a doverne essere danneggiato. Si esercita all'interno di una faccenda privata. Qualsiasi nocumento a soggetti estranei alla vicenda deve essere evitato, perché è un danno gratuito. Ma l'idea bislacca del sindacato è che tutte le sue battaglie siano sociali, pubbliche, e che dunque i cittadini non siano terzi ma parte (dalla loro, parte). Così è l'opinione pubblica a esercitare pressione sulla politica affinché questa a sua volta entri nella trattativa affianco al sindacato. Purtroppo, la politica nel migliore dei casi ha paura a contrastare duramente gli scioperi che mettono in ginocchio la vita sociale, preferendo l'aberrazione di lasciare i cittadini ostaggio dei sindacati. Negli scioperi dei trasporti e dei servizi al pubblico, l'unica cosa davvero sociale sono i danni che vengono causati a tutte le attività nel nome delle ragioni di un gruppo di lavoratori. Targioni (Cgil) ieri si è detto «preoccupato per quanto potrà avvenire in serata se Autostrade non fa aprire come al solito (per minimizzare il danno causato dallo sciopero) dei varchi per far defluire le auto in coda». Preoccupato? Minimizzare il danno? Quanta sensibilità sociale! Ma per favore, per favore. Almeno il pudore di stare zitto.

Infine, dal punto di vista dei lavoratori, il fatto che chi opera nei servizi al pubblico abbia un'arma tanto speciale quanto impropria è solo una discriminazione. Che pensa l'operaio di una fabbrica qualsiasi, che quando sciopera nessuno se ne accorge? E tutti gli addetti del turismo (su cui per inciso il Paese vorrebbe fondare parte della crescita) non sono lavoratori degni di tutela, contro le barbarie dei sindacati?

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