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Di Battista rompe il silenzio e attacca Renzi: "Chiarisca sui soldi"

L'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle torna a parlare e punta il dito contro il leader di Italia Viva: "Ha ricevuto denaro per consulenze o conferenze?"

Di Battista rompe il silenzio e attacca Renzi: "Chiarisca sui soldi"

Lo avevamo lasciato con le valigie in mano, pronto per partire per l'Iran, e lo ritroviamo ora sulle colonne de Il Fatto Quotidiano. Alessandro Di Battista ha rotto il silenzio, tornando a parlare delle difficoltà del "suo" Movimento 5 Stelle e, soprattutto, delle beghe che stanno interessando Matteo Renzi.

Già, perché nei giorni scorsi la Procura di Firenze ha aperto un fascicolo su Open, la fondazione "renziana" di cui era presidente l’avvocato Alberto Bianchi e di cui Marco Carrai era membro del consiglio di amministrazione. Entrambi sono indagati dai magistrati gigliati. Insomma, nel mirino delle toghe ci sono i finanziatori dell'ex premier.

Ecco, intervistato dal Fatto, Dibba va all'attacco del leader di Italia Viva: "Dissi che la corruzione non è più quella delle bustarelle, ma si fa con le consulenze. E l'unico modo per smascherarla è appunto una serie legge sul conflitto d'interessi". E ancora: "Prima la politica era più forte delle lobby, poi le lobby hanno prevalso e ora i politici si trasformano direttamente in lobbisti".

L'ex deputato pentastellato rincara la dose e si scaglia frontalmente contro il rottamatore: "Renzi è uno che esiste solo nelle pagine dei giornali, non nel Paese [...] Da cittadino vorrei sapere se il senatore Renzi ha ricevuto soldi per conferenze o consulenze. Se ci fosse la legge sul conflitto d'interessi non sarebbe legale". In aggiunta, continua così: "Da quanto leggo, l'ipotesi degli inquirenti è che le norme con cui è regolato siano state aggirate, ossia che certi imprenditori o multinazionali abbiano restituito il favore per alcune leggi ai governi Renzi e Gentiloni finanziando la fondazione legata ai renziani. Le ricche consulenze commissionate dal gruppo Toto all'avvocato Bianchi sono un fatto, e non parlo della loro liceità".

Ma c'è dell'altro, perché Dibba rivendica la sua perplessità circa l'alleanza di governo con il Partito Democratico, ma fa un mezzo passo indietro: "Ero molto perplesso su questo governo, però adesso mi auguro che faccia le cose e vada avanti, almeno fino all'entrata in vigore del taglio dei parlamentari".

Di Battista sprona il M5s

Infine, la sferzata al suo partito, invitato senza mezzi termini a tirare fuori un po' di coraggio: "Penso che il M5s debba alzare il tiro su determinati temi, come la giustizia, il Mes e le fondazioni dei partiti. Luigi Di Maio lo sta facendo e io sono dalla sua parte, lo sostengo in questa linea". E, infine, chiosa così: "Voglio che il Movimento porti avanti le sue battaglie, come la revoca delle concessioni ai Benetton.

Su questo noi 5Stelle ci giochiamo il futuro".

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