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Beppe Grillo: "Giornalismo killer, la misura è colma"

Il leader del Movimento 5 Stelle pubblica i messaggi integrali tra il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il sindaco di Roma Virginia Raggi sulla questione di Raffaele Marra

Beppe Grillo: "Giornalismo killer, la misura è colma"

"Oggi quattro giornalisti differenti su tre giornali diversi riportano la stessa fake news su Luigi Di Maio", tuona Beppe Grillo dal suo blog. Il riferimento è alla pubblicazione delle presunte chat tra il vicepresidente della Camera e il sindaco di Roma, Virginia Raggi, in cui si parla di Raffaele Marra, arrestato per corruzione il 16 dicembre scorso e oggi ancora in carcere.

Il leader del Movimento 5 Stelle, elecando i nomi dei giornalisti e le testate, ritiene che "si tratta di un sms parziale e non verificato, accompagnato da una ricostruzione montata ad arte il cui fine è uccidere la reputazione di Di Maio". Riporta poi la versione originale del messaggio con alcune specificazioni: "Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone (il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto alla Raggi di far verificare il nominativo Marra a Pignatone, il procuratore di Roma, ndr). Poi insieme allo staff (quello che allora era chiamato mini direttorio, ndr) decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato (Marra era della Guardia di Finanza, ndr). Sui miei (intendendo chiaramente i suoi collaboratori, ndr) il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla". Le conclusioni da trarre, secondo Grillo, sono diverse: "1) Il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto di far verificare alla procura le credenziali di Marra; 2) Aveva esplicitato il fatto che la decisione non era sua, ma del sindaco con il minidirettorio; 3) Aveva evidenziato il fatto che Marra era della Guardia di Finanza, un servitore dello Stato visto che allora nulla era uscito sul suo conto; 4) Aveva evidenziato che il MoVimento 5 Stelle fa accertamenti periodici sulle persone che lavorano per i suoi portavoce e che l'importante è non trovare nulla".

Passando ad elencare il modo in cui la notizia delle chat su Marra è stata riportata dai vari giornalisti, il leader del Movimento scrive: "Questa non è informazione, qui siamo davanti a un caso esemplare di informazioni sbattute in prima pagina senza aver fatto alcuna verifica e con un obbiettivo preciso: il killeraggio di Luigi Di Maio, colpevole di avere evidenziato le balle che hanno scritto e continuano a scrivere. La domanda è 'Cui prodest?'. Qual è l'obiettivo? Impedirci di andare al governo? Chi è che ha interesse a mantenere lo status quo a costo di infangare la nostra immagine con la pubblicazione di informazioni parziali e non verificate? Aspettiamo la risposta".

"Penso che nel gabinetto non possa stare"

Per chiudere Grillo pubblica anche un messaggio che Di Maio del 10 agosto per dimostrare il pensiero del pentastellato su Marra: "Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo (di Marra, ndr)? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l'ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così. Nessuno si scandalizzi se facciamo le pulci prima di tutto ai nostri. Siamo il movimento 5 stelle. E certe responsabilità è meglio prendersele con contezza di causa. Non devi sentirti accerchiata Virginia. Devi stabilire un contatto con la tua squadra (cioè il minidirettorio). Loro sono i tuoi alleati non i tuoi nemici".

LEGGI LA RISPOSTA DI REPUBBLICA A BEPPE GRILLO

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