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Berlusconi in campo: "Guiderò io la resistenza alle forze ribelliste"

Il Cavaliere «recluta» i giovani industriali e li loda: «Siete degli eroi a fare impresa qui...»

Berlusconi in campo: "Guiderò io la resistenza alle forze ribelliste"

«Siamo degli eroi a fare gli imprenditori qui in Italia, signori! Per come oggi è messa l'Italia, siamo eroi perché il Paese offre oppressione fiscale burocratica e giudiziaria ai suoi cittadini e ai suoi imprenditori». Silvio Berlusconi spiazza tutti e si presenta a sorpresa a Capri, raccogliendo l'invito del presidente dei giovani di Confindustria, Alessio Rossi. Una scelta di cuore per tornare a presidiare il suo mondo e riprendere a dialogare con la sua platea naturale, quella degli imprenditori, platea che negli ultimi anni ha flirtato apertamente con il renzismo e ora guarda alle elezioni con un misto di curiosità e preoccupazione, alla ricerca di garanzie e interlocutori affidabili. «Chiunque vinca, o non perda, le prossime elezioni, deve essere in grado di creare una coalizione, con un vero patto di legislatura» chiede Rossi.

Dall'assemblea dei Giovani di Confindustria il presidente di Forza Italia mancava dal 2008. Al 2006 risale invece la storica sferzata ai «senior» a Vicenza. Ma qui a Capri il messaggio è rivolto soprattutto agli imprenditori under 40 a cui propone il suo modello vincente e un ancoraggio liberale a quella che definisce una «religione laica», quella del «meno Stato e meno tasse».

L'accoglienza, fin dal suo arrivo in piazzetta e poi a piedi fino all'Hotel Quisisana, è quella classica da rock star, tra turisti in bermuda, signore della Napoli bene e industriali in giacca e cravatta. Tutti impegnati nella ricerca del saluto o del selfie a cui Berlusconi non si sottrae per la gioia dei fotografi che a loro volta immortalano la scena. Nella sala conferenze il Cavaliere illustra il suo programma elettorale, ma soprattutto invita i giovani imprenditori a mobilitarsi e a farlo nelle file di Forza Italia, seguendo il suo esempio.

«Ho 81 anni, speravo di godermi la vita, sono ancora in campo contro i miei figli e contro i miei collaboratori e contro i miei azionisti per disperazione, e perché ho sentito come nel '94 il dovere di farlo anche questa volta. Vorrei che in alcuni di voi nascesse lo stesso senso di protezione per il Paese. Se qualcuno decidesse di candidarsi, ci incontreremo e ci confronteremo con il nostro centro studi guidato da Francesco Ferri. Dovete avere traguardi ambiziosi, traguardi che vi facciano percepire dagli altri come dei folli».

Berlusconi non vede ostacoli all'accordo di centrodestra. «So che Salvini ha cambiato idea sull'uscita dall'euro che ci costerebbe troppo, così avremo una certa facilità a trovare un accordo su un programma definitivo. Con Salvini e Meloni dobbiamo vederci la prossima settimana». E sul suo impegno a margine del convengono rivela che «non potendo candidarmi sono pronto a fare il regista di tutta l'operazione di resistenza contro le forze ribelliste e pauperiste».

Naturalmente Berlusconi davanti a una platea di giovani non rinuncia a scherzare. «Oggi sono un po' così, ho visto questo sondaggio su di me, hanno chiesto a cento ragazze tra i 20 e i 30 anni se avevano piacere di fare l'amore con Berlusconi. Trentatré hanno risposto Magari, le altre 67 Ancora??». Poi quando ipotizza l'introduzione di una moneta da affiancare all'euro propone di chiamarla «Silvia». Berlusconi, però, è qui soprattutto per ricordare chi da sempre tutela il ceto produttivo del Paese. Quindi avanti con un programma «con tre meno e due più»: «Meno tasse, meno Stato, meno vincoli dell'Europa, più sicurezza per tutti e più garanzie per ciascuno».

Una formula sempreverde per riannodare il filo del dialogo e stipulare una nuova alleanza.

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