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Berlusconi fuga i dubbi: "Noi siamo coerenti avanti sul Tedeschellum"

Il Cavaliere contro giravolte e franchi tiratori. E sul premier: "Se serve un nome dico Draghi"

Berlusconi fuga i dubbi: "Noi siamo coerenti avanti sul Tedeschellum"

Un incontro politico dopo l'altro, a Palazzo Grazioli. Silvio Berlusconi è sceso a Roma per seguire da vicino quanto accade alla Camera sulla legge elettorale. Il momento è delicato, perché alla prima prova dell'Aula rischia di saltare l'accordo Fi-Pd-Lega-M5s sul Tedeschellum, tra giravolte grilline e franchi tiratori di provenienza incerta.

Il leader azzurro dice ai suoi che c'era da aspettarsi un voltafaccia del M5s, ma ripete: «Noi siamo coerenti». Prepara una risposta decisa sul Corsera ad Angelo Panebianco, che ha criticato il sistema tedesco indicandolo come il colpevole.

Prima di partire ha lanciato un messaggio nell'intervista al Quotidiano Nazionale, in cui parla ancora una volta di Mario Draghi come possibile premier. Un premier terzo, che potrebbe servire dopo il voto con il sistema proporzionale, se non ci fosse una maggioranza di governo e fosse necessaria una grande coalizione. «È stato il mio governo - ricorda Berlusconi- ad ottenere per Mario Draghi la guida della Banca centrale europea, e non mi sono mai pentito di quella scelta. Dunque, ho grande stima di lui, sarebbe un ottimo premier ma non credo sia interessato a lasciare il ruolo in Europa». Un riconoscimento che va al grande banchiere europeo e a se stesso, che l'ha subito riconosciuto come tale.

Ma la dichiarazione provoca le reazioni dei leader alleati. A Draghi il numero uno della Lega Matteo Salvini dice «assolutamente no»: «Di burocrati europei ne abbiamo già visti e subiti abbastanza, Mario Monti in primis. Non siamo disposti a sostenere minestroni, inciuci o imposizioni di Bruxelles». La leader di Fdi Giorgia Meloni parla di «fumo negli occhi per gli elettori» e chiede a Berlusconi di dire «con chiarezza che in nessun caso sosterrebbe un governo guidato da Renzi». Poi avverte: «La legge elettorale che stanno approvando insieme al Pd serve solo a questo. Chi guiderà l'Italia lo decideranno gli elettori».

L'ex Cavaliere vuole allontanare proprio il sospetto che l'asse con il Pd non si limiti alla legge elettorale, ma preveda un Nazareno bis. Alla vigilia delle amministrative il leader chiarisce la posizione di Fi verso il segretario dem. «Immagino - dice - che Renzi voglia tornare a Palazzo Chigi vincendo le elezioni. Noi ovviamente faremo tutto il possibile per evitarlo, perché vogliamo vincerle e portare a Palazzo Chigi un nostro candidato».

Non c'è da temere il voto anticipato, aggiunge Berlusconi, dopo l'allarme di Giorgio Napolitano: «Le elezioni sono la fisiologia di un sistema democratico. La patologia è il fatto che in Italia l'ultimo governo scelto dagli elettori sia stato il nostro, nel 2008. I mercati dovrebbero temere la sovranità popolare? Non credo, anche perché gli italiani nelle espressioni di voto hanno sempre dimostrato buon senso, prudenza ed equilibrio». Sulla legge di Bilancio, ricorda che «c'è un governo in carica, nel pieno delle sue funzioni e una di queste è predisporre una manovra economica. Ci auguriamo che lo faccia, poi il parlamento scelto dagli italiani la valuterà e se necessario la correggerà, in modo molto prudente e sereno».

Certi retroscena parlano ancora una volta di un altro premier in pectore del centrodestra, Paolo del Debbio.

Ma il conduttore di Mediaset chiude: «Io politica non la faccio».

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