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Berlusconi lancia la rivolta: sulla sicurezza non si tratta

Il leader invita Fi a dire no alla cittadinanza facile: "Legge sbagliata". Salvini: raccogliamo un milione di firme

Berlusconi lancia la rivolta: sulla sicurezza non si tratta

In prima linea per la sicurezza. Con una posizione netta contro lo ius soli, la proposta di legge sulla cittadinanza facile che il Pd, in questi giorni drammatici, è tornato a rilanciare come una sorta di risposta o di antidoto contro il terrorismo.

Silvio Berlusconi segue con attenzione e partecipazione i fatti di Barcellona e, non senza una certa dose di perplessità e stupore il modo in cui il governo, Paolo Gentiloni in primis, sta trattando questa delicata materia. La sua posizione è nota. Per il presidente di Forza Italia si tratta di «una legge sbagliata, retorica, non voluta dagli italiani, che non ha nulla a che fare con l'accoglienza». E tantomeno può valere l'equazione cittadinanza veloce uguale integrazione viste le circostanze e i protagonisti del terrore in questi ultimi mesi in Europa. Oltretutto immaginare in questo ultimo scorcio di fine legislatura una forzatura parlamentare sarebbe davvero incomprensibile. L'approccio di Berlusconi è pragmatico, non ideologico. «Noi vogliamo che possa diventare italiano chi si sente davvero italiano, non chi ha superato passaggi burocratici». Per questo ha invitato il partito in questa fase a far sentire la propria voce e non farsi scavalcare dalla Lega. Tanto più che Forza Italia ha dimostrato di avere le idee chiare sulla sicurezza e di essere disposta alla collaborazione, come è avvenuto con il codice sulle Ong in mare, tanto che alla stesura del testo hanno collaborato in maniera decisiva Paolo Romani e Maurizio Gasparri.

Lo ius soli è anche un tema che unisce tutto il centrodestra. Matteo Salvini si dice pronto alla mobilitazione. «Gentiloni dopo gli attentati: Lo ius soli è una conquista di civiltà. Folle e anti-italiano. Lo bloccheremo, lottando dentro e fuori dal Palazzo: la cittadinanza e il diritto di voto sono una conquista, non si regalano. No ius soli e stop all'invasione», scrive su Facebook il segretario della Lega. «La Lega farà di tutto per bloccarli in Parlamento, ma se non fosse sufficiente ci sarà bisogno di voi: pronti a raccogliere un milione di firme per cancellare questa follia».

Insorge anche Fratelli d'Italia: «Gentiloni definisce una conquista di civiltà lo ius soli, legge-condono con cui il Pd vuole regalare la cittadinanza agli immigrati. Per Fratelli d'Italia una conquista di civiltà sarebbe vedere il governo italiano fare gli interessi degli italiani, cosa che non accade da quando Bruxelles ha messo a palazzo Chigi i suoi fantocci» dice Giorgia Meloni, che aggiunge: «E contro questo ennesimo, scellerato provvedimento continueremo la nostra raccolta firme per dire No ius soli. L'ho detto e lo ripeto: la Patria conclude Meloni è di chi la ama e se passa questo scempio ci mobiliteremo per ottenere il referendum abrogativo». Duro anche Maurizio Gasparri per Forza Italia. «Mentre l'Italia assiste ogni anno allo sbarco di centomila clandestini e più, e mentre il modello dell'integrazione si dimostra fallimentare in tutta Europa con l'esplodere dell'intolleranza islamica e del terrorismo, rilanciare la proposta della cittadinanza facile agli stranieri in Italia è davvero da irresponsabili». E Deborah Bergamini chiede che siano gli italiani a dire come la pensano attraverso il voto: «No allo ius soli senza prima passare dalle elezioni.

Il Pd non tenti l'ennesima forzatura ai danni degli italiani».

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