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Berlusconi motiva il No: rischio deriva autoritaria

Messaggio su Facebook del Cavaliere. E a Forza Italia dice: «Parisi utile per ritornare a vincere»

Berlusconi motiva il No: rischio deriva autoritaria

«L' obiettivo è far crescere la squadra di Forza Italia. L'azione di Stefano Parisi sarà utile per allargare i confini del centrodestra e tornare a vincere».

Silvio Berlusconi, il giorno dopo il lungo faccia a faccia con l'ex direttore generale di Confindustria, manda un messaggio chiaro al partito: bisogna giocare di squadra, non è prevista alcuna rottamazione, ma Parisi è in campo su mia indicazione per recuperare quell'elettorato che si è allontanato e deve essere riconquistato. Quindi è necessario tenere i nervi saldi, remare tutti dalla stessa parte e non immaginare scenari che non esistono, come l'archiviazione del centrodestra classico a favore di progetti neo-centristi. Una ipotesi fatta circolare ad arte, ma che Berlusconi ritiene di aver smentito con i fatti, incontrando Giorgia Meloni e Matteo Salvini, registrando l'intervista sul referendum al Tg5 (e altre ne seguiranno) e dando perfino una disponibilità di massima per un evento di piazza con gli altri leader. Un ritorno sul palco le cui modalità sono ancora tutte da verificare. Di certo il presidente di Fi ieri ha anche pubblicato sulla sua pagina Facebook un video intitolato «Le ragioni del mio no», in cui ha messo in guardia dal pericolo di una riforma che espone al rischio di una «deriva autoritaria, alla dittatura di un uomo solo al comando, alla dittatura della sinistra» e ha caldamente invitato a recarsi a votare anche perché questa volta non c'è il quorum e non andare alle urne equivale a dire «Sì» al referendum.

La giornata, comunque, è soprattutto segnata dalla nota con cui Berlusconi fa chiarezza sulla «missione» affidata a Parisi, legittimandone l'operato, e prova a stemperare le tensioni interne. «Forza Italia è costituita a tutti i livelli da donne e uomini di grande qualità, che svolgono una funzione importante con coerenza, dedizione e spirito di sacrificio, della quale sono particolarmente grato. Il nostro scopo è quello di far crescere questa squadra, che in particolare in queste settimane sta lavorando con dedizione alla campagna per il «No». Forza Italia punta a ritornare ai livelli di consenso storici, sopra il 20%, per essere il perno della coalizione vincente, e di una governabilità responsabile, della quale l'Italia ha particolarmente bisogno di fronte al fallimento di Renzi e del Pd e all'inconsistenza pericolosa dell'alternativa grillina. Per ragionare di questo mi sono incontrato più volte in questi mesi con Stefano Parisi, il quale sta svolgendo un'utile opera di aggregazione della società civile, degli ambienti produttivi, delle professioni, della cultura, che si sono allontanati dalla politica. Scopo di tale opera è semplicemente quello di far crescere l'area moderata del centro destra, allargandola oltre i confini esistenti, per tornare a vincere».

Di certo in questo fine settimana non mancheranno le occasioni per confrontarsi. Se Parisi si muoverà tra Andria e Lecce, Mariastella Gelmini al Teatro Nuovo di Milano metterà in campo molti amministratori locali per un forte e secco «No» al referendum. Giovanni Toti inizierà il suo tour «La Liguria dice No» da Porto Lotti, mentre a Roma Mario Mauro, con Giorgia Meloni, Paolo Romani e Maurizio Gasparri esporrà le ragioni del «No» dal punto di vista dei Popolari per l'Italia.

Eventi a margine dei quali inevitabilmente torneranno a fare capolino le tensioni sul futuro del centrodestra e sul suo rinnovamento.

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