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Berlusconi placa Forza Italia: avanti insieme vecchi e giovani

Il leader stoppa i malumori dei malpancisti che temono di essere rottamati: affiancherete le nuove leve. E Toti attacca: "Basta con gli ingrati attaccati alle poltrone"

Berlusconi placa Forza Italia: avanti insieme vecchi e giovani

E dire che Berlusconi non ha affatto detto di voler rottamare il partito, anzi. Davanti ai primi 30 giovanissimi incontrati sabato sera a villa Gernetto ha parlato di «affiancamento tra voi, nuove leve azzurre, e chi ha già esperienza». Il Cavaliere auspica la fusione tra partito e club (alla cui regìa vorrebbe Guido Bertolaso, ndr ) ma anche la massima sinergia tra seniores e juniors : i volti nuovi. Nessuna demolizione del gruppo dirigente né il prepensionamento degli attuali parlamentari; soltanto aria fresca in Forza Italia. Ma l'operazione «rinnovamento», descritta come «X factor per scegliere il nuovo capo» agita molti della vecchia guardia. «E noi?», bisbigliano in tanti.

Il più lesto e duro nel manifestare i propri mal di pancia è il deputato Maurizio Bianconi, ex tesoriere del fu Pdl, che da toscanaccio non le manda certo a dire e di prima mattina manda una mail a Berlusconi per togliersi qualche (tanti) sassolino dalle scarpe. La goccia che fa traboccare il vaso? L'intervista del Giornale a Ennio Doris, ad di Mediolanum e vicinissimo al Cavaliere. Il banchiere dice di «fare il tifo perché Renzi ce la faccia»; non solo: «faccio il tifo per il cosiddetto patto del Nazareno». Fumo negli occhi per Bianconi, da tempo critico per l'abbraccio con Renzi: «Trasecolo - scrive il deputato - nel leggere che continua a essere favorevole al Senato di Renzi». Ma non è solo il nuovo Senato a far sbottare Bianconi. «Un giorno Berlusconi sembra volere il voto e il giorno dopo no; un giorno vuole stare con Alfano e il giorno dopo no; un giorno vuole stare con Salvini e il giorno dopo no». Insomma, Berlusconi tentenna. E poi quell'apertura ai giovani è un altro rospo da ingoiare: «Presidente Berlusconi, gli vogliamo bene ma per il bene di tutti prenda Doris, gli amici del patto, i volti nuovi, i selezionatori, quelli che si autodefiniscono fedelissimi anche adesso che è sfumata l'ipotesi di una candidatura, vada a fare il suo nuovo partito lasciando a noi immeritevoli, ingrati che osiamo rispettare gli elettori il compito di tentare con Fi finalmente all'opposizione il riscatto del centrodestra», si sfoga su Facebook . Parole durissime che, si dice, siano condivise da molti parlamentari. Quanti? Almeno 18 deputati e 21 senatori. Coincidono con i cosiddetti «fittiani» ma non solo.

Berlusconi fa spallucce e lascia a Toti la risposta: «Non si sa se sorridere amaramente o disperarsi di fronte a caricaturali descrizioni dell'azione politica di Fi fornite da importanti dirigenti che dovrebbero avere a cuore il nostro movimento». E ancora: «Scagliarsi contro ogni percorso di rinnovamento suona come la difesa di rendite di posizione di chi ormai in Parlamento evidentemente da troppo tempo».

L'ex premier invece continua a picchiare duro su Renzi. In una telefonata a Treviglio (Bergamo) l'affondo: «La situazione è tale per cui ci troviamo di fronte a un diluvio fiscale su famiglie imprese e pensionati. Così non si può andare avanti...».

E tenero con Renzi Berlusconi non è lo stato neppure con i giovani azzurri quando ha detto: «Lui è in realtà un vecchio della politica, che sta nei partiti da vent'anni e non ha mai lavorato».

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