Politica

Berlusconi prova a ricucire «Ho il programma di governo»

Il leader di Forza Italia annuncia un patto con Lega e Fdi per le prossime Politiche «E a Milano diamo l'avviso di sfratto a Renzi». Se passa il referendum? «Un regime»

Anche se si diverte a raccontare una delle barzellette del suo nipotino («il mio spacciatore di storielle»), Silvio Berlusconi non ci pensa neppure a fare il nonno a tempo pieno. Anzi: «Se ci porteremo dal 13 al 20% potremo vincere, ma questo vorrebbe dire che ho un problema. E cioè che il vecchietto deve restare in campo». Al Cavaliere piace scherzare sulla sua età ma, in verità, non ci bada affatto. «Non mi sono messo la cravatta perché me lo posso permettere, sono giovane io!».

Il leader di Forza Italia è di buon umore e in grande forma sul palco del Teatro Manzoni di Milano, accanto al candidato sindaco Stefano Parisi, per la presentazione dei candidati consiglieri alle Amministrative. Un manuale del buon candidato realizzato da Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia, verrà consegnato ai candidati. Tra i consigli c'è anche «sorridere». «La politica è immobile e ammuffita. Ma il 70 per cento dei nostri candidati per Parisi sono alla loro prima esperienza e in servizio per il bene comune».

Ascolta, uno ad uno gli interventi dei candidati, dalla capolista Mariastella Gelmini, passando per Luigi Amicone, Silvia Sardone, Pietro Tatarella e Ileana Turrini, e quando tocca a lui sfodera i suoi cavalli di battaglia e cala un asso: «Forza Italia ha già preparato insieme a Lega e Fratelli d'Italia una bozza di programma in vista delle prossime Politiche. Abbiamo anche già ipotizzato una squadra di governo, formata da otto ministri, tre in quota Lega, tre per Forza Italia e due per Fdi, scelti tra personalità già impegnate nella politica», mentre altri 12 ministri «saranno scelti valutando i profili di personalità provenienti dalla vita vera». Pronta la frenata di Matteo Salvini: «Parlare di poltrone e ministeri è l'ultima delle mie preoccupazioni e non interessa al momento né alla Lega, né agli italiani». Gli fa eco il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: «Berlusconi parla di accordi inesistenti su un futuribile governo nazionale di centrodestra per cercare di far dimenticare che nelle ultime settimane le scelte compiute dal suo partito vanno in tutt'altra direzione, cioè in quella di un rinverdito patto con Renzi e il suo pessimo governo».

Ma il Cavaliere sciorina anche alcuni punti del futuro programma di governo: da una flat tax per chi ha un reddito al di sopra dei 12mila euro, una riforma fiscale con un condono, la chiusura immediata di Equitalia e anche, «può darsi, l'introduzione di una moneta nazionale aggiuntiva che non è vietata», oltre alla riforma della Giustizia. L'ex premier spiega che si tratta di «un programma con tre meno, cioè meno tasse, meno Stato e meno Europa, e tre più, vale a dire più welfare, più sicurezza e più garanzie». Precisando che si tratta di un work in progress che «se si va a elezioni c'è già l'accordo con le altre forze politiche su questi punti». «Con queste premesse - conclude - potremmo vincere con il 40%». Ma per fare tutto ciò, Berlusconi ha ancora una volta invitato all'unità, unico modo per mandare a casa Matteo Renzi. Forza Italia è «un partito di moderati, liberali, cattolici e di persone che amano il lavoro e la famiglia. Non siamo di destra, ma la destra deve essere unita a noi per poter ottenere un risultato vincente». Ma Berlusconi torna anche sulla grana Campidoglio dove «avevo proposto Guido Bertolaso, un campione del fare mentre tutti gli altri sono campioni del bla, bla, bla. Alfio Marchini, però, è il candidato giusto». Ignazio La Russa replica: «Vuole davvero ricucire? Ritiri l'appoggio al candidato Marchini, estraneo alla storia e ai valori del centrodestra».

Non sono mancate poi stoccate al premier («sceso al 28%») che secondo Berlusconi «ha una bulimia di potere. Siamo governati da un presidente del Consiglio che non ha i voti degli italiani e governa con passo militaresco. Questo è un qualcosa che deve sommamente impensierire. Oggi in Italia la democrazia è sospesa». «Se dovesse venire malauguratamente approvata la riforma costituzionale potrebbe davvero introdursi un sistema che non posso che chiamare regime». Per questo con Parisi da Milano «deve arrivare l'avviso di sfratto al governo Renzi».

Twitter: @FabrizioBoschi

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