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Berlusconi sicuro sul voto «Non prima di novembre»

Il Cavaliere agli azzurri insolventi: rischiamo grosso. «Di Battista e Di Maio? Come le meteorine»

Berlusconi sicuro sul voto «Non prima di novembre»

Silvio Berlusconi, affiancato da Gregorio Fontana e dal tesoriere Alfredo Messina, riunisce a Roma il partito per il primo comitato di presidenza dell'anno a Palazzo Grazioli. Una presenza, quella di Messina, nient'affatto casuale. All'ordine del giorno c'è, infatti, la situazione finanziaria del partito e il nodo degli «insolventi», ovvero dei tanti parlamentari nazionali, europarlamentari e consiglieri regionali che dimenticano di versare la quota di contribuzione mensile. Il messaggio che arriva direttamente dal presidente del partito - che ringrazia Maria Rosaria Rossi, «a lei va un grande plauso», per il lavoro di spending review realizzato - è chiaro: non ci sono più soldi, la nuova legge impedisce donazioni sopra i 100mila euro, è arrivato il momento che ciascuno metta davvero mano al portafoglio. Altrimenti «stavolta si rischia grosso».

La sanzione prevista è la decadenza dagli incarichi e la mancata ricandidatura alle prossime elezioni. Una esclusione, quella dalle liste, minacciata anche in passato e poi non messa in pratica. Questa volta, però, non saranno fatti sconti e non saranno ripetuti gli errori del passato. Insomma «o si pagano le quote subito, o si va a casa».

Di tempo per mettere a punto gli elenchi dei candidati, secondo Berlusconi, ce ne sarà perché il governo Gentiloni durerà. Il Cavaliere, infatti, si dice convinto che «non si andrà a votare prima di novembre perché, in ogni caso, non ci sono i tempi tecnici per andare prima di quella data alle urne». In questi mesi, spiega, bisogna lavorare per mettere in campo «un piano contro la povertà» e «riparare ai molti errori commessi da Renzi». La forza tranquilla di Forza Italia deve tornare centrale - «l'elezione di Tajani conferma una nostra consolidata convinzione: si vince quando si afferma un forte soggetto di centro moderato, liberale, cristiano, riformatore, chiaramente alternativo alla sinistra» - la gente deve tornare ad apprezzare la nostra competenza, di fronte ai disastri del Pd e del Movimento 5 Stelle che schiera «Di Battista e Di Maio che mi ricordano le meteorine». C'è anche un'apertura rispetto alla manifestazione contro il governo Gentiloni organizzata il 28 gennaio da Giorgia Meloni. Berlusconi invierà in piazza una delegazione di Forza Italia.

Il pensiero del presidente azzurro, però, è diretto soprattutto alle persone che in queste ore soffrono sotto la neve. «Vorrei dedicare un pensiero alle popolazioni vittime del terremoto. A loro va il nostro rispetto e la nostra attenzione. Noi possiamo solo sperare che le autorità preposte riescano a fare tutto quanto è necessario per soccorrere le popolazioni. Non rinunciamo tuttavia a indicare come esempio e come modello quanto fatto dal nostro governo all'epoca del terremoto dell'Aquila, quando si trattò di gestire un'emergenza simile, ma ben più grande nei numeri, e in pochi mesi riuscimmo ad assicurare a tutti coloro che ne avevano bisogno una dignitosa casa in muratura.

Ci auguriamo che oggi si sia in grado di fare altrettanto».

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