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Berlusconi: svelato il bluff. L'Italia non conta più nulla

Il leader azzurro non fa sconti al premier: "In Europa Caporetto del nostro Paese". Comunali, spiragli sulla Meloni a Roma

Berlusconi: svelato il bluff. L'Italia non conta più nulla

Roma - Berlusconi osserva sconsolato le ultime polemiche sui rapporti Italia-Ue. Il Cavaliere non fa certo il tifo per gli euroburocrati, spesso criticati di miopia e di eccessiva rigidità. Tuttavia non può far altro che constatare l'inconsistenza del premier, il cui peso specifico in Europa è pari allo zero. Renzi è isolato, incapace di difendere gli interessi del Paese. Non fa sconti al premier, Berlusconi: «Sono sconcertato. L'Italia, con Renzi, non ha alcun ruolo. È una Caporetto per il nostro Paese». Sotto accusa anche l'essersi impuntato per la nomina di Federica Mogherini come Alto rappresentante della politica estera della Ue. La nomina venne spacciata da Renzi come un gran successo italiano; ora, che anche lady Pesc volta le spalle al premier, è chiaro a tutti l'ultimo bluff di Renzi.Deborah Bergamini va all'attacco e sintetizza così: «L'Italia è assente da tavoli europei dove si decide. Fonti Ue affermano che sui dossier importanti non sanno con chi parlare». E il senatore Francesco Giro le fa eco: «La polemica tra Juncker e Renzi dimostra ancora una volta che Berlusconi aveva ragione quando a Madrid, in occasione del congresso del Ppe, denunciava l'assenza di leadership in Europa». Il Cavaliere, in privato, si limita a dire «Avevo ragione io». E lascia che Brunetta vada all'assalto: «Tempi duri per Matteo Renzi, perché le parole di Jean Claude Juncker di venerdì scorso, se sono state pronunciate, nascondono un malumore non solo della Commissione europea, ma anche e soprattutto delle principali cancellerie europee. Sono bastati meno di due anni per farsi riconoscere. In Europa Renzi non tocca palla, per il suo pressappochismo, per la sua superficialità, per il suo opportunismo e per la sua arroganza. E nessuno lo sopporta più. Niente di male, se fosse soltanto un fatto personale. Ma chi ne va di mezzo, purtroppo, è il Paese. L'Europa ha tutti gli strumenti per colpire Renzi, ma questo si riverbera inevitabilmente sull'economia italiana, e il conto, salatissimo, lo pagano i cittadini». E Mara Carfagna ricorda: «Quando in Italia chiedevamo a gran voce la nomina di un commissario (italiano) per l'immigrazione o che fosse in quota al nostro Paese uno in materia economica, il premier ha puntato tutte le sue carte, e le sue forze, sulla Mogherini. Oggi la sua scelta sembra gli si stia ritorcendo contro e i rapporti con la commissione Ue sono sempre più tesi».

Berlusconi si limita a scuotere la testa e pensa che la riscossa, per il centrodestra, è a portata di mano perché stanno venendo a galla tutti i bluff di Renzi. Ecco le ragioni del suo ottimismo ma anche della sua cautela. Non occorre accelerare i tempi perché, prima o poi, Renzi andrà in crisi; e le amministrative saranno la prossima cartina di tornasole. Sul fronte candidature non ci sono novità di rilievo anche se va segnalato il continuo «niet» da parte di Paolo Del Debbio alla corsa come sindaco di Milano. Una città a cui Berlusconi tiene molto e che vede a portata di mano perché, questo il pensiero del Cavaliere, «Sala non è così forte come viene dipinto». Ma se sul capoluogo lombardo è ancora stallo sul candidato del centrodestra, qualche spiraglio si apre su Roma. Rumors di palazzo raccontano che Giorgia Meloni non è così ferma sul suo «no grazie» alla corsa per il Campidoglio. Niente di ufficiale ma un'eventuale sua candidatura potrebbe avere un effetto domino e sciogliere tutti gli altri nodi. Si vedrà. Per ora nessuno vuole forzare; Berlusconi volerà a Roma soltanto domani ma in agenda non ha in programma alcun incontro con gli alleati ma soltanto la presenza alla presentazione del libro di Myrta Merlino Madri.

Perché saranno loro a cambiare il nostro Paese.

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