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Bersani: "Potrei uscire dal Pd"

La minoranza dem va all'attacco dei vertici nazionali per il rischio infiltrazioni in Sicilia da parte dei cuffariani

Bersani: "Potrei uscire dal Pd"

Minoranza Pd in subbuglio dopo che l’intervista dell’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro all’Huffington Post ha confermato l’infiltrazione dei suoi uomini nelle file del partito siciliano. Pier Luigi Bersani al Corriere della Sera si mostra alquanto irritato: “Noi dobbiamo mettere un alt e stoppare con forza quella roba lì, perché se nel Pd entra gente che non c’entra nulla con la nostra storia, il Pd diventa un’altra cosa. E allora io non so più se ci voglio stare”. “Qui non è questione di Verdini o di Cuffaro — spiega Bersani — è che non possiamo accettare un fenomeno molecolare che riguarda tutta l’Italia, altrimenti saranno gli elettori ad andarsene”.

Il timore della minoranza è quello di una “mutazione genetica” del partito, come spiega Roberto Speranza, l’ex capogruppo dei deputati dem. Anche il senatore bersaniano Miguel Gotor esprime le sue paure: “Il passaggio dalla rottamazione alla restaurazione del gattopardo renziano tradisce la vocazione del Pd – attacca - come forza ancorata ai valori dell’Ulivo, che mette al centro la lotta alla mafia. Non vorrei trovarmi l’avversario in casa...”. Il deputato della minoranza Davide Zoggia, in missione in Sicilia, denuncia un “malessere generale tra gli elettori” e chiede al premier-segretario Matteo Renzi di prendere le distanze dalla “cuffarizzazione del Pd”: "Basta ambiguità, l’area di Cuffaro è incompatibile con il Pd e congelare le tessere non basta. Operazioni di questo genere, come già quella di Denis Verdini, vanno stoppate con chiarezza". Nel mirino c’è il sottosegretario Davide Faraone in quanto è con la “sua Leopolda sicula” che sono entrati in massa i cuffariani.

"Faraone fa il faraone delle tessere", chiosa Gotor.

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