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Bersani sfida Renzi: "Sulle banche chieda i voti a Verdini"

Duro affondo di Bersani contro Matteo Renzi. L'ex segretario ha parlato alla convention della minoranza del Pd, in corso a Perugia. Doppio incarico premier-segretario di partito? "Un tema da sollevare"

Bersani sfida Renzi: "Sulle banche chieda i voti a Verdini"

"Qui si respira un bel profumino di Ulivo - dice l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al suo arrivo all’hotel Donini di Perugia per la convention della minoranza del partito -. Il centrosinistra è geloso dei suoi valori e delle sue tradizioni, di vincere con i suoi valori". La tre giorni si svolge a San Martino in Campo, dove Prodi riunì i suoi ministri in "conclave". Qui si riunisce, sottolinea Bersani, "un centrosinistra capace di portare i suoi valori nella modernità". A Renzi non piace?, gli domandano. "Ognuno ha i propri gusti".

"Abbiamo tutti e due i piedi nel Pd", sottolinea Bersani nel suo intervento alla kermesse di Sinistra riformista. "In uno di quei fulminanti retroscena che ci vengono offerti sui giornali, è uscito che se nella prossima direzione se non si dimostra lealtà le nostre strade si dividono... Mi son chiesto: hai visto che vuole uscire dal Pd? Sarebbe una notizia...", aggiunge con un sorriso, alludendo a Renzi.

A un certo punto, toccando il tema della riforma delle banche di credito cooperativo, Bersani lancia una stoccata al premier: "Se insistono sul principio di cancellare l’indivisibilità delle riserve di una banca cooperativa, io rispondo: 'anche se metti dieci fiducie non te la voto'. Te la fai votare da Verdini che è un noto esperto di credito cooperativo". E insiste rassicurando i suoi: "Su questo teniamoci pure una libertà" di voto.

E ancora una frecciata a Renzi sul tema del doppio incarico: "Il fondatore della non obbligatorietà del doppio incarico è stato Renzi: fu lui a chiedermi di potersi candidare premier contro di me che ero il segretario. Avesse vinto, io sarei ancora segretario. Sento sollevare grandi strali sul doppio incarico, ma non lo ordina il dottore. È la prima volta che il Pd è al governo. Vuoi che non ci sia uno schiacciamento su questo? Non è affatto un tema da prima repubblica".

"Roberto Speranza è uno che non ha bisogno di rottamare - prosegue Bersani -. Quelli della mia generazione - e qui ce n’è - non han bisogno di essere rottamati: la nostra generazione di quest’area non ha niente da chiedere. Io dico solo 'chiedimi chi erano i Beatles' (cita una canzone degli Stadio, ndr), basta, punto.

E Roberto chi erano i Beatles lo chiede: così possiamo andare avanti bene".

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