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Bersani sta con Casarini: "Giusto non lasciare i migranti a ballare in mare"

Pierluigi Bersani ha parlato del sequestro della Mare Jonio come di "un caso di disumanità. Come fai a lasciare i migranti a ballare in mare?". Poi l'attacco a Salvini: "Come ca... si fa a pensare che ci sia un nesso con il voto sulla Diciotti?"

Bersani sta con Casarini: "Giusto non lasciare i migranti a ballare in mare"

Tra coloro che hanno commentato la vicenda della Mare Jonio, la nave-rimorchiatore del "disobbediente" Luca Casarini che ha caricato 49 migranti vicino alle coste della Libia fino al sequestro deciso in tarda serata dalla Guardia di Finanza, c'è anche Pierluigi Bersani. Intervistato da Repubblica nel bel mezzo del braccio di ferro tra il Ministero dell'Interno e l'ex no-global, il presidente di Articolo 1-Mdp non è andato molto per il sottile, difendendo Casarini e criticando la Lega e Matteo Salvini: "Una vergogna, in questi casi prima fai scendere i migranti e poi discuti di chi è la colpa: non si possono lasciare 49 persone a ballare in mare, c'è da vergognarsi solo a sentire certe parole. Ci sono anche 10 bambini... È un caso di disumanità, non c'entra la politica".

E ancora: "Qui non c'entra niente la politica. Quando hai 49 persone che ballano sulle onde le porti a terra e poi vai a vedere cos'è successo: se perdiamo questo concetto basico non è che non siamo più politici, non siamo umani".

Quindi l'attacco a chi trova che ci sia un nesso tra il caso della Mare Jonio e il voto di oggi al Senato sull'intervento di Salvini sulla nave Diciotti: "Hanno architettato quelli là col gommone che prendeva su acqua... L'hanno fatto perché c'era a seduta del Senato per Salvini? Ma su, ma dai, ma come ca... si fa a dire una cosa del genere". Poi Bersani ha parlato del probabile voto dei 5 Stelle a favore del titolare del Viminale: "Qui passa il criterio che un ministro che ha la maggioranza può farsi dire che è superiore all'interesse del Paese e fa quello che vuole senza neanche passare al vaglio della magistratura. Se va bene così ai 5 Stelle".

Infine un paragone con Salvini: "Ho fatto il ministro anch'io: se fai il ministro non devi rispondere alla legge una volta, ma anche due o tre", il commento finale dell'ex Pd.

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