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Bischeri e buffoni

I ladri sono una categoria ineliminabile dalla società

Bischeri e buffoni

Non un teorema dei magistrati ma la coraggiosa denuncia di un cittadino imprenditore ha permesso di arrestare un vero mascalzone. Si chiama Roberto Helg, e fino a poche ore fa era presidente della Camera di commercio di Palermo, vice della società che gestisce l'aeroporto e capo – qui sta il paradosso - dell'associazione contro il racket che impone il pizzo a chi lavora. Lo hanno ammanettato, a 84 anni, pochi secondi dopo aver intascato una tangente da 100mila euro, chiesta per concedere un appalto.

A parte che uno che di cognome fa Helg, in Sicilia avrebbe dovuto destare qualche sospetto fin dalla nascita, ora sono tutti a chiedersi come sia possibile che fatti del genere possano ancora accadere in un Paese che da mattina a sera non fa altro che parlare di corruzione ed evasione. La prima risposta è che i ladri sono una categoria ineliminabile dalla società. La seconda è che per contenerli ci vorrebbe non più Stato ma meno Stato, meno leggi, meno accanimenti sui cittadini. A che servono oggi le Camere di commercio? E perché nei vertici degli aeroporti ci devono essere quote di nomina pubblica?

Come se non bastasse, anche Renzi ci mette del suo. Parliamo del falso in bilancio. Il governo ha presentato la sua riforma e ha cancellato le percentuali minime (tre per cento) sotto le quali non sarebbe scattato il penale. Così, al minimo errore, anche di un solo euro, formale o interpretativo, piccoli e grandi imprenditori finiranno a processo. Secondo voi questo servirà a eliminare falsi ed errori o aumenterà la schiera di chi, preso dal panico, tenterà di corrompere il funzionario di turno per evitare il carcere? Ma va bene così, perché introdurre il 3 per cento avrebbe, secondo la sinistra, avvantaggiato Berlusconi. Per dirla con la lingua del premier, mi sembrano bischeri. E pure furbi. Prendiamo la legge Severino, quella che avrebbe dovuto estromettere i politici condannati. Quando si trattò di applicarla contro Berlusconi, Bersani sentenziò: «Non vi è nulla da interpretare. È stata interpretata dalla giurisprudenza, visto che è stata applicata già in 37 casi». Ora che metterebbe fuori il candidato governatore Pd per la Campania, Vincenzo De Luca (condannato per abuso di ufficio), lo stesso Bersani commenta: «Sulla Severino dobbiamo fare una riflessione, contiene troppe rigidità». Che buffoni.

E poi ci lamentiamo che degli Helg possano fare quello che fanno.

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