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Bologna, i giudici assaltano la Lega: Borgonzoni a processo per 700 euro

Lucia Borgonzoni, candidata sindaco a Bologna, è stata raggiunta dall'avviso di citazione diretta a giudizio. Contestata appropriazione indebita ai danni della Lega Nord

Bologna, i giudici assaltano la Lega: Borgonzoni a processo per 700 euro

Sono 19 gli indagati della Lega Nord che verranno processati per appropriazione indebita aggravata e continuata ai danni del partito. Tra loro anche la candidata sindaco del centrodestra per Bologna, Lucia Borgonzoni. Un colpo giudiziario a tre settimane dal quel voto delle comunali che potrebbe scalzare il Pd dalla guida del capoluogo emiliano.

Quello che viene contestato alla Borgonzoni (e agli altri) è di aver realizzato spese eccessive coi soldi del partito (150mila euro totali). Non si tratta quindi di soldi pubblici, ma della Lega Nord e provenienti in larga parte da sottoscrizioni degli elettori. La candidata sindaco avrebbe sperperato 764 euro durante la campagna elettorale per le provinciali del 2009 (un assegno da 500 euro e alcuni scontrini).

Una vita fa, soprattutto per un processo. Eppure come un orologio svizzero la comunicazione dei giudici arriva a pochi giorni dall'apertura delle urne. E questo nonostante il presunto reato andrà in prescrizione una settimana dopo la prima udienza fissata il 22 settembre. Perché aprire il processo ora, sapendo che potrebbe influire sulle elezioni?

Domanda che è legittimo porsi. E che anche la Borgonzoni cavalca: "È una follia - ha commentato al Carlino - stiamo parlando di una sciocchezza, soldi privati". Poi aggiunge: "Sono fatti relativi alla campagna elettorale del 2009. Sono stata interrogata un anno e mezzo fa e mi chiedevano perché non ci fossero riscontri dei 500 euro, per un assegno su cui peraltro non c’era la mia firma, e dei 264. Li ho spesi, sono stati rimborsati, ma non sono in possesso della traccia". La Borgonzoni non è preoccupata per la campagna elettorale: "Per una cifra del genere non credo che ci possano essere ripercussioni in campagna elettorale. E non so francamente se ci sia una volontà di colpirmi chirurgicamente proprio ora. Non sono preoccupata per il mio elettorato, è una vicenda assurda, del tutto interna alla Lega, lontana nel tempo e che si ripropone a 20 giorni dal voto. Mi chiedo se ci sia un disegno, la vicenda parla da sola".

Ricapitoliamo: il pm ieri ha notificato la citazione diretta a giudizio (saltando quindi l'udienza preliminare) alla Borgonzoni per aver sotratto soldi al partito. Per gli inquirenti, infatti, mancherebbero le fatture intestate al Carroccio che indichino quelle spese come inerenti all’attività politica della. Soldi che però il partito non rivendica: li ha versati senza problemi. Eppure i giudici indagano lo stesso. Poi chiudono i fascicoli e portano tutti in Tribunale. Peccato che la data fissata per la prima udienza sia a pochi giorni dalla scadenza della prescrizione.

E così il processo finirà alle ortiche, ma intanto la "bomba" sulle elezioni è stata lanciata.

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