Politica

Brexit, gira il vento: filo-europei in vantaggio

Più che una reazione al delitto Cox, sembra una scelta pragmatica da parte degli indecisi

Londra Il vento della Brexit sembra perdere forza e l'elettorato britannico potrebbe alla fine preferire di mantenere il legame con l'Unione Europea nel referendum fissato per giovedì prossimo. Secondo un sondaggio pubblicato dal Mail on Sunday realizzato tra venerdì e sabato, il 45% del campione interpellato sarebbe a favore di una permanenza nell'Ue, contro il 42% favorevole alla separazione, nota in sigla come «Brexit». Altre due inchieste dell'istituto YouGov pubblicate ieri rivelano che già a metà della settimana scorsa si era verificato un cambiamento a favore della permanenza nell'Ue.

Secondo Yougov, l'inversione di tendenza non è tanto direttamente legata alla barbara uccisione della parlamentare laburista Jo Cox da parte di un fanatico nazionalista di estrema destra, quanto ai timori per le conseguenze economiche di una possibile Brexit. Questa interpretazione è confermata dal sondaggio di Bmg per The Herald: i sostenitori del Remain - interpellati prima dell'assassinio di Cox - erano il 46%, contro il 43% di sostenitori della Brexit.

Insomma, gli incerti si starebbero in maggioranza orientando per una scelta pragmatica in favore della permanenza del Regno Unito nell'Ue, seguendo sostanzialmente le indicazzioni fornite dal Times, che due giorni fa ha preso posizione per il Remain «nonostante l'Ue, e non in quanto suoi entusiasti sostenitori».

Continuano intanto le polemiche politiche a Londra e le pressioni europee sull'elettorato britannico affinché scelga di non separare i destini del Regno Unito da quelli degli altri 27 Paesi dell'Ue. Ieri Boris Johnson, l'ex sindaco della capitale e principale animatore del fronte pro-Brexit, ha detto di condividere l'intenzione di David Cameron di mantenere il suo ruolo di premier qualunque sia il risultato del referendum. Ma lo ha fatto, prevedibilmente, a modo suo. In un'intervista al tabloid The Sun, Johnson si è detto «certo che Cameron resti al suo incarico di primo ministro», ma ha aggiunto che se la Brexit dovesse prevalere Cameron dovrà inviare «molto rapidamente un energico segnale per confermare che restiamo impegnati con soci ed amici».

Dalla Germania, il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble ha invece ricordato che «da soli i Paesi europei non sono in grado di fare granché nel mondo» e ha rilanciato il suo appello all'unità europea.

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