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Brutti e cattivi a prescindere

Quando il centrodestra scende in piazza è sempre brutto e cattivo. E chi l'attacca, anche con le bombette carta, è da comprendere ed eventualmente da scarcerare: sta resistendo

Brutti e cattivi a prescindere

Quando il centrodestra scende in piazza è sempre brutto e cattivo. E chi l'attacca, anche con le bombette carta, è da comprendere ed eventualmente da scarcerare: sta resistendo. Se non fossero largamente scontate, le reazioni degli opinionisti, dei giornaloni e degli intellettuali alla manifestazione di Matteo Salvini in piazza a Bologna, sarebbero incredibili. La destra è diventata «cattiva», «non europea», «populista». È imbarazzante pensare che intellettuali, o supposti tali (con la sola lodevole eccezione di Antonio Polito), che non hanno mai cambiato il proprio pensiero antropologicamente razzista nei confronti di Berlusconi & C., trovino nella piazza di Bologna un cambio di passo. Ma quando mai. Si tratta del solito cliché. La destra, il centrodestra, non ha mai avuto il diritto di manifestare. È favoloso l'inganno linguistico che i nostri maître à penser commettono: per loro il centrodestra è sempre stato indigeribile, ma ieri hanno scoperto che lo è ancora meno. Quasi a giustificare una loro posizione più dialogante nel passato, che è invece stata sempre e solo di intolleranza. Essi non accettano l'esistenza di un movimento popolare che non sia di sinistra. Matteo Renzi è molto più lucido e, furbescamente, invece di attaccarlo frontalmente, cerca di sfilargli alcuni temi. Come al solito, mentre i leader del centrodestra parlavano, gruppi organizzati di quella che una volta si sarebbe definita sinistra extraparlamentare, menavano le mani. È un classico. Ieri su Repubblica (che si è dimenticata di dare anche solo un titolino agli scontri) Francesco Guccini, un cantautore che la dice sempre giusta, ha commentato: «Ora e sempre resistenza». Dopo poche ore sono stati scarcerati tre antagonisti violenti che, tutto sommato, lo avevano preso alla lettera. Nel frattempo sabato a Roma la sinistra critica di Renzi si riuniva intonando «Bella Ciao». Poche settimane fa l'ex sindaco fenomeno Marino voleva «sbattere nelle fogne, da cui provengono, quelli di destra». Giovani e vecchi, cantanti e chirurghi magnoni, tutti uniti nel ritenere Salvini&Berlusconi&Meloni pericolosi fascisti, di quelli tosti, a cui resistere.

Se ieri i pensosi nostri intellettuali avessero fatto un piccolo sforzo, si sarebbero occupati anche di queste macerie ideologiche italiane, per le quali l'unico spartito che si riesce a suonare contro il centrodestra è quello del ritorno al fascismo.

E invece no, il problema è che la «destra è diventata cattiva».

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