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Budget Ue e migranti Macron soccorre Merkel ma inguaia l'Italia

Il leader francese strappa un fondo anti-crisi Sui profughi: «Rispediti nei Paesi di arrivo»

Budget Ue e migranti Macron soccorre Merkel ma inguaia l'Italia

«Vogliamo evitare che l'Europa si divida» dice Angela Merkel, facendo un esplicito riferimento al nostro Paese. Nella questione migratoria «dobbiamo tenere in considerazione le posizioni italiane». Ma a mostrare di nuovo la sua intransigenza nei confronti dell'Italia a guida Lega-M5S pensa di nuovo Emmanuel Macron: «Come già detto con il premier Conte, lavoreremo insieme e coopereremo per la gestione dei migranti ma non risponderemo mai in modo positivo a strategie chiaramente non cooperative». Sul caso Aquarius: «Il problema inizia quando la Guardia costiera (italiana, ndr) carica migranti su una nave».

Dal castello di Meseberg, alle porte di Berlino, dove si sono trovati per un bilaterale «in un momento cruciale per la storia della Ue» (Macron), il presidente francese e la cancelliera tedesca invocano «solidarietà» e «cooperazione» come elisir di lunga vita dell'Unione europea. Ma più lo fanno più è evidente come mai prima d'ora proprio la concertazione sia il tallone d'Achille in grado di far esplodere il progetto unitario, con i singoli Stati intenti a portare acqua al proprio mulino e a ridisegnare nuove alleanze.
Accerchiata all'esterno dagli attacchi politici e commerciali della Casa Bianca di Donald Trump, pressata in Europa da due ministri dell'Interno (l'italiano Salvini e il tedesco Seehofer) capaci di far saltare il banco sul tema della protezione delle frontiere, la coppia di ferro Merkel-Marcon che fino a qualche mese fa (prima delle elezioni in Italia e dei dazi Usa) dominava la politica europea, si mostra unita e in sintonia ma è più fragile che mai di fronte all'ostilità americana e agli scossoni sulle politiche migratorie.

I due leader si impegnano a «migliorare la protezione delle frontiere europee», rafforzando Frontex (l'Agenzia per la gestione dei confini esterni), per poter dare «una risposta comune» basata su «più sovranità e unità». Si impegnano a una revisione del regolamento di Dublino, «a prevenire i movimenti» attraverso una «maggiore collaborazione con la Libia», a lavorare contro l'immigrazione secondaria (i migranti che prima chiedono asilo in Italia e poi si spostano verso il nord Europa) e ad armonizzare le norme sul diritto d'asilo. Ma poi devono entrambi fare i conti con l'aut-aut posto dai duri della linea anti-migranti, in vista del vertice europeo del 28 e 29 giugno. Così l'allievo Macron va in soccorso della maestra Merkel, la cui coalizione di governo a Berlino è a rischio crisi dopo l'ultimatum del ministro bavarese Seehofer, che «al più tardi a partire dal primo luglio» vuole dare il via ai respingimenti alle frontiere «di tutti i profughi che hanno già avanzato domanda di asilo politico in un altro Paese dell'Unione europea». Il leader francese promette che lavorerà al fianco della cancelliera affinché «quelli che sono registrati nel primo Paese della zona Schengen possano essere ripresi il più presto possibile nel Paese in cui sono stati registrati». «Frau Kanzlerin» ha due settimane per strappare un accordo o sperare che l'ex presidente della Baviera (in grado di minacciare la sua leadershi) si ammorbidisca. Ma la dichiarazione di intenti di Macron potrebbe acuire invece che sopire le tensioni con il governo italiano a traino leghista.

Nel momento più buio per l'Unione europea rischia così di passare in secondo piano l'accordo su un budget per l'eurozona, un bilancio comune anti-crisi che Macron definisce «una svolta storica» ma che suona più come uno scambio Parigi-Berlino: la Germania appoggia il piano francese sull'area monetaria mentre la Francia va in soccorso della Merkel sui migranti. E anche su questo dossier, il capo dell'Eliseo non offre dettagli perché si tratta di misure che vanno negoziate ed entrare nei particolari «potrebbe essere controproducente». Alla fine valgono le parole con cui Frau Merkel ha aperto la conferenza stampa: «Una buona giornata per la collaborazione franco-tedesca».

Quanto sarà buona per le sorti dell'Unione europea lo si capirà nei prossimi giorni, due settimane di calvario per il futuro dell'Europa.

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