Politica

Business sacrosanto (e umanità dannosa)

di Massimiliano Parente

I l problema dei turisti è che inquinano. Per cui se si chiude un lago ai turisti, se si propone di mettere un numero chiuso, come nel caso del lago di Solapirs, a Cortina, non sia mai. Anche se quel lago dai turisti viene ridotto a una discarica. Ma chi è il turista? Il turista è uno che non si interessa di niente, tranne quando viaggia, non per altro si porta sempre dietro una guida Touring che gli spiega l'abc, cose che dovrebbe già sapere prima, almeno dalla prima liceo. Va a Assisi a vedere Giotto, per esempio, senza sapere niente di Giotto, solo perché ha letto che è importante da vedere. Ma come fai a capire Giotto, se non hai studiato la pittura del Medioevo, e lo scarto che Giotto rappresenta rispetto a questa? Cosa vedi? Tornano da Assisi estasiati, ma non hanno visto niente, solo degli omini paralitici dipinti nel Trecento. Si chiama sindrome di Stendhal. Va a Parigi e si infila nel Louvre, pur non sapendone niente di storia dell'arte. Non per altro, appena è al Louvre, si precipita a vedere la Gioconda, giusto perché l'ha vista stampata nei poster e sulle magliette. Il turista pensa che basti guardare una cosa per capirla. Nella sua vita ordinaria, quotidiana, il turista fa a meno di tutto, non apre un libro, ma quando viaggia vuole vedere tutto, andare ovunque. Senza sapere, soprattutto, che si vede solo quello che si conosce già prima. E quindi succede che il turista sia perfino ambientalista. Vuole andare a vedere i laghi, i mari, i monti, i quadri, i monumenti, come se fosse il primo uomo del mondo. Ho amici che partono per isole «incontaminate», come se non fossero loro poi a contaminarle.

Il turismo è un business irrinunciabile per ogni paese, ci mancherebbe, viva il turismo, ma il turista è sempre uno scemo che si muove troppo.

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