Caos libretti al portatore. Corsa contro il tempo: scadono il 31 dicembre
22 Dicembre 2018 - 09:17L'Abi ricorda le multe. Chi per oltre 10 anni non ha fatto movimenti ha già perso il capitale
Ultima chiamata. Entro il 31 dicembre chi ancora fosse in possesso di un libretto di deposito - bancario o postale - al portatore, ovvero non nominativo e non riconducibile ad alcun soggetto specifico, dovrà recarsi presso la propria banca ed estinguerlo. Lo ha ricordato ieri l'Abi, l'associazione dei banchieri, sottolineando che per tutti i ritardatari l'istituto di riferimento sarà obbligato a inoltrare una comunicazione al Ministero dell'Economia che potrà applicare una sanzione dai 250 ai 500 euro.
Il tempo è, invece, già scaduto per i libretti «dormienti» che, invece andavano rivendicati entro lo scorso 30 novembre. Si tratta dei libretti bancari e postali di importo non inferiore ai 100 euro che, come i conti correnti, non sono più stati movimentati dal titolare del rapporto o da suoi delegati per un tempo ininterrotto di 10 anni decorrenti dalla data di libera disponibilità delle somme. I vecchi risparmi dimenticati dovevano essere riversati nel Fondo rapporti dormienti presso il Mef. E quindi ora non si possono più chiedere indietro i soldi che sono finiti nelle casse dello Stato. La legge del 2005 dice che gli istituti non hanno l'obbligo di informare le famiglie del fatto che c'è un conto o un altro strumento intestato alla persona che non c'è più. Dispone, invece, che questi soldi, se non movimentati per 20 anni, finiscano nelle casse pubbliche. Vale anche per i risparmi non più toccati dal legittimo proprietario ancora in vita.
Come, invece, ci si può liberare dei libretti ancora attivi? Negli ultimi decenni lo strumento è stato utilizzato soprattutto per versare il deposito cauzionale per l'affitto di un appartamento. Ma c'era chi li utilizzava per trasferire denaro, più o meno legalmente, senza lasciare troppe tracce. Ecco perché dal 4 Luglio 2017, con le modifiche apportate alle norme antiriciclaggio dal decreto legislativo 90/2017 che ha recepito le nuove direttive comunitarie, è cessata l'emissione di questi libretti ed è vietato il loro trasferimento, con concessione ai possessori di un lasso di tempo - ora appunto in scadenza - per liberarsene. L'estinzione deve essere richiesta allo sportello bancario o postale emittente, scegliendo tra la conversione in un libretto nominativo; il trasferimento del saldo su un conto corrente o su altro strumento di risparmio nominativo oppure la liquidazione del saldo in contanti.
Che accade a chi non si reca in banca o presso l'ufficio postale per l'estinzione entro il 31 dicembre 2018? Dopo questa data i libretti al portatore saranno inutilizzabili. Ciò significa che banche e Poste italiane non potranno dar seguito a richieste di movimentazioni sui predetti libretti e, fermo restando l'obbligo di liquidazione del saldo del libretto a favore del portatore, saranno obbligate a effettuare una comunicazione al ministero dell'Economia e delle Finanze, che applicherà al portatore «fuori tempo massimo» una sanzione amministrativa da 250 a 500 euro.
Il Mef, con una nota del 22 novembre, ricorda inoltre che la sanzione variabile è applicabile da gennaio anche a chiunque si presenti presso uno sportello bancario o postale per eseguire movimentazioni sul libretto, stante comunque l'obbligo di liquidarne il saldo.
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