Cronache

Il carabiniere killer alla figlia "Papà non ti farà mai male"

Due mesi fa la telefonata tra la piccola Alessia e Luigi Capasso. No ai funerali del militare in chiesa

Il carabiniere killer alla figlia "Papà non ti farà mai male"

«No... non ti preoccupare di papà, non ti faccio niente, ho bisogno pure io di...». Luigi Capasso lo aveva detto, promesso, giurato alla figlia Alessia, mentre tentava di convincerla al telefono ad andare con la sorellina Martina, di otto anni, e con la moglie, Antonietta Gargiulo, al Parco Incantato delle luminarie di Ariccia.

Quella telefonata del 9 dicembre, diffusa ieri da «Pomeriggio Cinque», fa ancora più male perché la tredicenne, tentenna, non dà una risposta immediata a quell'invito, ma nella sua ingenuità di figlia e adolescente risponde al papà: «Lo so che tu non mi faresti mai del male...». E lui con tono basso e accorato ripete: «No, mai mai, a papà...».

Invece l'appuntato, 43 anni, mercoledì all'alba si è trasformato in carnefice e ha sparato alle figlie, dopo aver ferito gravemente la moglie, per poi suicidarsi. Eppure, in quei minuti al cellulare, due settimane prima di Natale, Capasso ammetteva i suoi errori e chiedeva fiducia ad Antonietta e tempo da passare con le bambine. Lei, senza durezza e rabbia nella voce, gli spiegava che non poteva obbligare le figlie, impaurite per quell'immotivata gelosia durata mesi e per i maltrattamenti a cui avevano assistito e la scelta di vederlo spettava solo a loro. Poi gli ricordava che lei stava male, che aveva un «cuore da ricostruire» per 20 anni di sogni, desideri e speranze distrutti, che lo aveva «stra-amato», ma era stata «svergognata, tradita, maltrattata e picchiata» e ora voleva solo la separazione.

Capasso, tre giorni fa, ha fatto di più. Ha superato l'ostacolo facendo fuoco con la pistola d'ordinanza e ora il Comando Generale ha aperto un'inchiesta interna, parallela a quella della Procura, per verificare se le autorità competenti abbiano sbagliato a valutare la condizione psicofisica del padre-killer.

L'Arma vuole escludere eventuali responsabilità nell'aver lasciato in servizio l'appuntato, che aveva pianificato già tutto.

Mercoledì i suoi colleghi gli hanno trovato addosso 5 lettere indirizzate ai parenti, per spiegare il suo gesto e un assegno per pagare il suo funerale e quello di moglie e figlie. Le esequie delle bimbe sono state fissate per sabato 11 e medici e familiari stanno cercando il modo di raccontare ad Antonietta, ancora sedata e ricoverata in terapia intensiva al S Camillo, che le figlie non ci sono più.

La salma dell'appuntato, invece, ieri è stata benedetta nel cimitero di Poggioreale a Napoli.

Il funerale doveva tenersi a Secondigliano, dove è nato, ma in molti non lo volevano nella chiesa del rione.

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