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Carfagna tentata da Renzi "Suggestione Forza Italia Viva"

L'azzurra lamenta la subalternità del partito al Carroccio. «Ma Iv esca dal governo e cambi campo»

Carfagna tentata da Renzi "Suggestione Forza Italia Viva"

Soltanto una suggestione. Niente di più. Quasi una battuta per stemperare la tensione di questi giorni. Intervistata da Christian Rocca e Giuseppe De Bellis, durante Linkiesta Festival al teatro Franco Parenti di Milano, Mara Carfagna sfodera ironia e giochi di parole per schivare le domande insidiose sul suo futuro prossimo venturo. A chi le chiede delle offerte avanzate da Matteo Renzi, la vicepresidente della Camera dei deputati propone un ragionamento articolato e complesso: «Se Renzi dichiarasse di non voler più sostenere il governo di sinistra ma di avere altre ambizioni, forse Forza Italia Viva potrebbe essere una suggestione». A scanso di equivoci, ha però aggiunto che tra lei e l'ex rottamatore manca la condivisione della cosa principale: il campo di gioco. «Lui sta a sinistra - dice la Carfagna - io no».

E pensare che nel programma del Festival proprio il leader di Italia Viva era in scaletta dopo la deputata azzurra. I due, però, non si sono nemmeno incrociati dietro le quinte. E salendo sul palco Renzi ha rinnovato l'invito. Anzi più che un invito, un'allettante promessa. «Porte aperte - spiega l'ex segretario del Pd - a chi vorrà venire, non da ospite ma da dirigente. Vale per Mara come per gli altri, ma noi non tiriamo per la giacchetta». Ed è stato facile per l'ex rottamatore riallacciarsi a quanto detto dalla Carfagna che aveva sfruttato un registro pessimista per ipotizzare il futuro del centrodestra e segnatamente del suo partito, sedotto dalle sirene sovraniste. Aveva ricordato la manifestazione del 19 ottobre in una piazza San Giovanni gremita quasi esclusivamente di bandiere del Carroccio. Un rammarico pari a quello derivante dalle scelta della giunta umbra di cancellare la legge sull'omofobia come suo primo atto di governo. La strada indicata dalla Carfagna è, quindi, quella di un partito moderato e liberale che non insegua il sovranismo, ma ne costituisca l'alternativa.

In serata la vicepresidente della Camera è tornata poi sul tema della sua lealtà a Forza Italia. Se è vero che nel partito viene vissuta con difficoltà da moti dirigenti la subalternità alla Lega (al teatro Franco Parenti ha riportato il caso dell'astensione in Senato dei suoi colleghi di partito alla Commissione Segre), è altrettanto vero che il suo futuro politico è radicato nel centrodestra. «Questo è e resta il mio campo politico - dice -, ma devo starci con la schiena dritta, rivendicando le differenze di sensibilità e di identità».

Intanto a destra sono molte le voci che vedono proprio in Mara Carfagna un candidato «ideale» per la poltrona di governatore della Campania. A cominciare dalla senatrice leghista Lucia Borgonzoni, a sua volta candidata in Emilia Romagna, e dalla leader di Fratelli d'Italia. «Mara - ha spiegato Giorgia Meloni - è una personalità di massimo rilievo all'interno di Fi e quindi sarebbe un candidato da prendere in considerazione». E indirettamente anche Salvini si augura che la Carfagna resti una risorsa del centrodestra. «Spero che chi è stato ministro col centrodestra non cambi casacca per amor di poltrona».

Commento che ha provocato la piccata reazione della stessa Carfagna che su Twitter ha commentato: «C'è chi per amore di poltrone, quelle vere, ha portato i voti del Centrodestra in un governo con i cinquestelle».

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