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Carige, per Giorgetti e Di Maio la nazionalizzazione è "possibilità concreta"

Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e per il leader pentastellato quella della nazionalizzazione potrebbe essere una soluzione concreta. Dissentono gli ex vertici Carige. Per Tria "preferibile una soluzione di mercato"

Carige, per Giorgetti e Di Maio la nazionalizzazione è "possibilità concreta"

La nazionalizzazione? Un'eventualità prevista dal decreto e concreta. Almeno "se non si verificano alcune condizioni e quindi se nessun privato ci mette i soldi". Ne è convinto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che, rispondendo a una domanda sulle sorti dell'istituto di credito genovese e su un'eventuale posizione contraria del governatore della Liguria e dell'ex presidente della banca, ha aggiunto: "Toti e Modiano contrari? Se gli azionisti privati avessero capitalizzato la banca e ci avessero messo i soldi, cosa che non hanno fatto il 22 dicembre , non sarebbe necessario il decreto legge". E su quanto costerà l'operazione alle "tasche degli italiani", il sottosegretario della Lega ha risposto: "Questo non è preventivabile. Le somme indicate nel decreto legge sono dei limiti massimi".

Di Maio: "Nazionalizzare unica strada"

E sulla nazionalizzazione, anche il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, in queste ore, ha ribadito la sua posizione. "Quel che posso dire è che ci crediamo, è l'unico vero intervento che si può fare, l'unica strada percorribile per il M5S. Il popolo sovrano si riappropria delle banche", ha infatti detto in un'intervista ad Adnkronos. Il leader pentastellato ha poi fatto anche il nome di Marcello Minenna, proposto dalla maggioranza Lgea-M5S, per la guida della Consob, rimasta vacante dopo l'addio di Marcello Nava.

Parere contrario dall'ex presidente Modiano

E se il governo sembra vedere nella nazionalizzazione un compromesso accettabile, a patto che lo Stato, di fatto, non ci perda, non è dello stesso parere il commissario ed ex presidente Carige, Pietro Modiano, appunto, secondo cui la ricapitalizzazione preventiva "non è sul tavolo, non è necessaria". E ha aggiunto: "Nego che questa sia un'ipotesi. È un'ipotesi più teorica, estrema, più che residuale". L'ex amministratore delegato, Fabio Innocenzi, sembra rassicurare sul fatto che in Banca Carige ci sia una "situazione assolutamente tranquilla" e che "tranquillo" sia il comportamento della clientela.

Tria: "Preferibile soluzione di mercato"

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rispondendo alla Camera al question time, ha fatto sapere che "una soluzione di mercato sarebbe comunque preferibile", sottolineando che, al momento, "non è possibile stabilire se si materializzerà l'emergenza" tale da richiedere la ricapitalizzazione precauzionale prevista dal decreto.

Garavaglia: "Salvare Carige? Atto di buon senso"

Ha difeso, invece, la scelta del governo giallo-verde il sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia, che ha dichiarato: "Genova ha già avuto il crollo del ponte, il fallimento di Carige sarebbe stato il secondo ponte e non ce lo potevamo permettere, sarebbe stata una follia totale".

E ha concluso dicendo che "Genova e la Liguria sono un territorio con parecchi risparmi tenuti in questa banca" e che l'operazione di salvataggio è stato un atto "di assoluto buon senso".

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