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"Adesso basta...". Lo schiaffo del giurista Cassese alla sinistra

Il giurista ha apprezzato l'intervento del presidente del Consiglio alla Camera: "Solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata"

"Adesso basta...". Lo schiaffo del giurista Cassese alla sinistra

"Un discorso da combattente, forse troppo lungo, che non mostrava le crepe che vi sono nella coalizione di governo. Va riconosciuto che nel discorso sono presentati un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata". Così Sabino Cassese ha accolto positivamente l'intervento del presidente Giorgia Meloni, che ieri mattina alla Camera ha illustrato le linee programmatiche del nuovo governo e ha tracciato la strada per la realizzazione degli impegni presi con gli italiani.

Cassese "promuove" Meloni

Il giudice emerito della Corte Costituzionale, intervistato da La Stampa, lo ha definito un "buon acting" e ha individuato nello specifico tre toni di voce utilizzati dal primo ministro a Montecitorio: uno squillante "leggendo rapidamente la lunga lista di buoni propositi"; uno intermedio e riflessivo "per sottolineare alcune impostazioni"; infine un altro quasi sussurrato senza leggere "per far capire chi era la locutrice".

Non solo una questione di modo: Cassese ha puntato la sua analisi anche su alcuni passaggi che hanno caratterizzato il discorso del presidente Meloni. Al giurista non è sfuggito che il centrodestra si pone un'ambizione decennale, con l'intento di terminare questa legislatura e poi essere riconfermato alla guida del Paese: "Quanto alla prospettiva temporale, è chiaramente decennale. Il governo conta su questa e sulla prossima legislatura".

Ci sono poi altri particolari apprezzati. Cassese ha sottolineato i riferimenti alla Costituzione "di tipo liberale e democratico, antifascista"; la sottolineatura del vincolo rappresentati-rappresentanti accompagnata dal "riconoscimento del valore dell'opposizione"; i toni critici all'indirizzo dell'Unione europea "c'erano, ma in termini di una sua insufficienza, insomma, per fare di più, non di meno". Importante anche la presa di posizione sulla collocazione internazionale: "Mi sembra che sia stata chiara l'adesione all'Unione europea e all'Alleanza atlantica, così come è stata chiara la critica all'invasione russa".

L'ok alle priorità del governo

Sulle priorità espresse dal presidente Meloni non ha voluto esprimere un vero e proprio giudizio personale, ma si è limitato a effettuare un parallelismo con il volume curato da Luca Paolazzi che contiene 150 pagine di dati comparativi su Italia e altri Paesi: "Gli obiettivi indicati dal nuovo governo centrano quasi tutti i problemi analizzati in quelle pagine su finanza e crescita, con un approccio pragmatico e rassicurante, insistendo sull'avanzo primario, sul risparmio privato".

Tra gli obiettivi fissati dal centrodestra rientra anche il presidenzialismo, vista come la riforma per garantire stabilità e restituire centralità alla sovranità popolare. L'ipotesi di partenza è quella di un semipresidenzialismo sul modello francese che potrebbe raccogliere consenso anche da una parte dell'opposizione. "È stata indicata l'opzione che tende a premiare la stabilità dell'esecutivo. Questo è un obiettivo importante in un Paese che in 75 anni inaugura il proprio 68º governo", ha annotato Cassese.

La stoccata alla sinistra

La sinistra si conferma ossessionata dal fascismo e continua a mostrarsi terrorizzata da chissà quale deriva dopo la vittoria del centrodestra. Ma in tal senso Cassese ha tirato una stoccata ai partiti al di fuori della maggioranza di governo: "L'opposizione si liberasse del punto di vista fascismo-antifascismo, giudicando il governo per quello che propone e per quello che fa".

D'altronde il giurista ha fatto notare che la forza di 75 anni di democrazia risiede anche in questo, ovvero "di avere abituato alla democrazia coloro che hanno le loro antiche radici in un regime autoritario".

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