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Il Cavaliere a carte scoperte dal premier: "Preoccupati per il futuro dell'economia"

Il leader oggi parteciperà alle consultazioni. «Il governo nasce da un errore»

Il Cavaliere a carte scoperte dal premier: "Preoccupati per il futuro dell'economia"

Roma Una ferma opposizione, pur nel rispetto istituzionale. Silvio Berlusconi sarà con ogni probabilità l'unico leader del centrodestra a partecipare alle consultazioni del premier incaricato, Giuseppe Conte. Il nome del presidente di Forza Italia figura nel calendario ufficiale dei colloqui, anche se gli azzurri precisano che nessuna decisione definitiva è stata presa. Certamente per gli azzurri andranno le due capogruppo, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, e il vicepresidente Antonio Tajani.

La delegazione di Forza Italia dirà al presidente del Consiglio incaricato che «il governo nasce da un errore» e c'è «una profonda preoccupazione per le prospettive della nostra economia e il timore di una ulteriore svolta giustizialista». Berlusconi lancerà un invito a comporre una squadra di alto livello per il bene del Paese e a pretendere una delega di peso nella Commissione europea.

«Noi siamo per la democrazia parlamentare, siamo all'opposizione» del nascente governo giallorosso, ma «rispettiamo le istituzioni. Se il premier incaricato ci chiede di incontrarci, ci andiamo e spieghiamo le ragioni del nostro dissenso» spiega Antonio Tajani, prendendo le distanze da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che non si presenteranno alle consultazioni.

Anna Maria Bernini, invece, si concentra sull'identità futura del centrodestra. «L'alternativa al governo Grillo-Renzi non può essere costituita da un cartello sovranista Salvini-Meloni, che diventerebbe un perfetto elisir di lunga vita per questo governo rosso-rosso. Aggrapparsi ai complotti internazionali è solo un espediente autoassolutorio che non serve a nulla: bisogna ricostruire una coalizione forte e credibile in grado di affrontare la realtà senza inimicarsi il mondo rinchiudendosi in un falso splendido isolamento. Una coalizione a cui solo Forza Italia può garantire un'anima europeista critica ma non avventurista e un rapporto saldo con l'Italia produttiva». La stessa Bernini, dopo l'addio del commissario regionale dell'Emilia Romagna Galeazzo Bignami, passato a Fratelli d'Italia, parlamentare con un forte radicamento territoriale, annuncia che «il nuovo coordinatore regionale non sarà più nominato, ma eletto. Lanceremo proprio in regione le primarie per i candidati a sindaco. Resta ferma la stima verso Bignami. Intanto, Berlusconi ha nominato l'ottimo collega Adriano Paroli commissario per le elezioni regionali». All'ormai ex parlamentare azzurro, l'europarlamentare Fulvio Martusciello lancia, però, un duro attacco invitandolo a «dimettersi da parlamentare essendo stato eletto in un listino proporzionale».

La questione dell'unità della coalizione viene ripresa anche da Mariastella Gelmini. «Certo - spiega ospite di Omnibus su La7 - non ci sono piaciute le battute della Meloni e la freddezza di Salvini l'abbiamo interpretata non positivamente, ma siamo convinti che Salvini non voglia rompere, ma se dovesse accadere la responsabilità sarà soltanto sua. Decida cosa fare. Noi siamo da sempre dalla stessa parte: il centrodestra». Renato Brunetta, infine, si chiede come gestirà questo governo il rapporto con l'Ue.

«Cosa faranno, ora, Di Maio e i suoi compagni di partito? Diventeranno improvvisamente europeisti, perdendo tutti i loro elettori, o si manterranno fedeli alla base andandosi inevitabilmente a scontrare con un partito più a vocazione europea come il Pd?».

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