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Il Cavaliere: «Per combattere la recessione fare l'opposto di M5S» E pensa al voto in Abruzzo: «Qui l'esecutivo ha bloccato tutto...»

Anna Maria Greco

nostro inviato a Pescara

Silvio Berlusconi atterra alle 15 all'aeroporto di Pescara e il coordinatore per l'Abruzzo di Forza Italia, Nazario Pagano, in auto gli ricorda che è la patria di D'Annunzio. «Ma certo!», risponde il Cavaliere e lo lascia stupefatto, recitandogli tutta La pioggia nel pineto.

Il leader azzurro prosegue qui il tour per le regionali del 10 febbraio, cominciato la scorsa settimana a L'Aquila. E subito lancia l'allarme: «Siamo alla recessione, servirà una correzione della manovra e dopo le europee metteranno la patrimoniale del 10-12 %, torneranno tasse sulla casa alte come in Francia e la tassa di successione, imposta rapina la chiamo». Il centrodestra in Abruzzo corre unito, con un candidato governatore di FdI, Marco Marsilio, ma a livello nazionale tiene ancora la coalizione? «È sempre strategica - assicura Berlusconi - ed è l'unica alternativa a questo governo di grillini incompetenti e incapaci, mossi dall'ostilità e dall'invidia sociale, che hanno trasformato la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza. Serve un governo di centrodestra, che realizzi il nostro programma, a cominciare da meno tasse su famiglie e imprese e più posti di lavoro».

Nell'hotel di Villafranca al mare, Berlusconi risponde alle domande dei giornalisti sulla recessione, che sembra confermata dall'Istat e dallo stesso premier Conte. «Per uscire da questa situazione - dice - serve tutto il contrario di quel che fa questo governo, contrario al mondo del lavoro e delle imprese».

Su Salvini e l'autorizzazione a procedere per il caso Diciotti, il Cavaliere conferma il no al processo al vicepremier leghista. «Siamo sempre stati garantisti e rimaniamo convinti che i problemi si risolvono in politica e non con la magistratura. Sui migranti vogliamo più umanità, ma il vero problema non è la Diciotti o i poveri 47 della Sea Watch, bensì i 600mila irregolari in Italia e finora solo 3 mila sono stati rimpatriati. Bisogna affrontare la questione con l'Europa, fare trattati di rimpatrio con gli Stati africani e un piano Marshall per aiutare il loro sviluppo. Ma ora, dice il Cav, l'Europa «non conta niente». Con gli Usa di Trump che si ritirano dalla scena internazionale e la Cina che avanza e l'Iran che «l'anno prossimo avrà l'atomica», per Berlusconi l'Ue deve «diventare una grande potenza militare e anche la Merkel ora se ne è convinta». E aggiunge: «Ho già comprato casa a Bruxelles per essere presente e contattare tutti».

Una piccola folla l'aspetta in serata davanti alla sede di Chieti della Camera di commercio di Chieti. Il leader di Fi, accompagnato da Pagano, incontra il sindaco azzurro, Umberto Di Primio, i rappresentanti delle categorie, degli ordini professionali, delle associazioni di volontariato, oltre ai candidati alle prossime elezioni. Nel salone di epoca fascista fa una battuta: «Di cose brutte ne hanno fatte, ma anche belle come questa». Poi ricorda il suo ritorno in Abruzzo 10 anni dopo il terremoto, affrontato dal suo governo. «Volevo venire prima, ma mi hanno parlato di ricostruzioni fasulle, per far sembrare che avevamo lavorato male. Ho sempre portato nel cuore la gente d'Abruzzo, che si comportò con grande dignità. La vostra regione ha tutto, mare, montagna, parchi, è regione verde d'Europa. Ma ora abbiamo un governo di persone negative, pessimiste, e tanti miei progetti sono stati bloccati, per strade, autostrade, aeroporto. Per questo abbiamo scelto candidati della società civile, capaci, come il senatore Marsilio (però gli ho detto di tagliare la barba). Anche il nostro programma è assolutamente pragmatico. Credo che possiamo recuperare i punti di vantaggio che ci danno i sondaggi. L'alternativa non è il centrosinistra di Legnini, ma il M5S che è un pericolo».

La giornata si chiude con una cena con 60 imprenditori, nel casale del parlamentare azzurro Antonio Martino, che diventerà un ristorante country-chic. C'è anche Paola Pelino, fedelissima del Cavaliere e titolare della storica azienda di confetti: «Alle ultime politiche - ricorda - Fi era il primo partito della coalizione, ora vediamo un trend positivo e il nostro candidato-governatore Marsilio sta lavorando bene.

In Abruzzo c'è voglia di riscatto».

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