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La scuola rifiuta il pacco dono perché arriva da Forza Italia

Il club di Sarzana raccoglie penne e quaderni. Ma la preside non accetta il regalo

La scuola rifiuta il pacco dono perché arriva da Forza Italia

Tra crisi e tagli le scuole italiane non se la passano troppo bene. Sono a corto di risorse, tanto da batter cassa con le famiglie degli studenti, insistendo per il pagamento dei contributi «volontari», da anni al centro di polemiche tra genitori, Miur e istituti. In un quadro simile, ci si aspetterebbe che qualsiasi aiuto venga accolto come una manna dal cielo. E invece no. A Sarzana, per esempio, la scuola media «Poggi Carducci», che pure nel recente passato aveva chiesto aiuto ai genitori dei propri alunni con tanto di lettera aperta per lamentare gli effetti nefasti dei tagli, ha rimandato al mittente un «pacco dono» colmo di materiale didattico, cancelleria, libri e quaderni.

Tutto nuovo, tutto ovviamente utile, ma tutto rifiutato senza tanti complimenti. Alla faccia della «scarsità dei fondi» che, secondo la citata missiva, «pesa» sull'acquisto di materiale didattico. Perché lanciare un «sos» salvo poi dire «grazie, stiamo bene così»? Un motivo, che puzza di strumentalizzazione, c'è. Il materiale in questione era stato raccolto il 20 settembre dal «Club Forza Silvio» di Sarzana, che in occasione dell'iniziativa «Banco Scuola» - ideata dal coordinatore nazionale dei club, Marcello Fiori - aveva allestito un gazebo di fronte al centro commerciale La Fabbrica a Santo Stefano di Magra. Il club aveva così recuperato quaderni, penne, evidenziatori, cartelle e altro materiale didattico, comprato dai cittadini che erano lì per fare shopping e poi «offerto» al gazebo del club Forza Silvio che avrebbe dovuto poi girare il tutto a una scuola bisognosa. Individuata, appunto, nell'istituto di Sarzana.

Ma quando la responsabile del club, Valentina Camilli, ha proposto l'aiuto alla dirigente scolastica della «Poggi-Carducci», è arrivata inaspettata la doccia fredda: «Dopo aver consultato il consiglio dei genitori - ha spiegato la Camilli alla Nazione - la dirigente ha declinato l'offerta, intravedendo una connotazione politica nel nostro gesto». Insomma, nel feudo rosso, previo «processo sommario», vade retro , aiuto «azzurro». E sì che scopo dell'iniziativa - spiega ancora la coordinatrice del club sarzanese - era, al contrario, «evidenziare che la beneficenza non ha colore e non vuole lanciare messaggi politici», e «sensibilizzare al problema della carenza di fondi per aiutare le scuole».

Ma a non farsi sensibilizzare, a Sarzana, è stata proprio la scuola individuata come beneficiaria della raccolta. Che a quel punto è stata «girata» a una parrocchia locale, che si è ben guardata dal rifiutare il dono. «Se l'aiuto fosse arrivato dal Pd, non solo l'avrebbero accettato, ma avrebbero affisso manifesti per ringraziare il partito», scrive qualcuno tra i commenti alla notizia sul profilo Facebook del club della città ligure in provincia della Spezia. E il caso di Sarzana non è l'unico. Perché altri responsabili dei circoli azzurri spiegano di essersi trovati di fronte allo stesso problema. Per esempio Andrea Marchini, responsabile di un club Forza Silvio ad Aulla, fondato a luglio, racconta di aver raccolto con il «Banco scuola» cinque casse di materiale, offrendole poi alla direzione del distretto scolastico con una lettera su cui campeggiava il logo di Fi.

Risultato? La scuola ha declinato, tanto per cambiare, mettendo nero su bianco di «non poter accettare» quel materiale, perché raccolto da un «movimento politico».

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