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Il centrodestra è in vantaggio in 15 ballottaggi su ventidue

La sinistra in testa negli spareggi soltanto in 4 comuni E nella coalizione Forza Italia è avanti su Lega e Fdi

Il centrodestra è in vantaggio in 15 ballottaggi su ventidue

«Il centrodestra esiste, la sinistra resiste, il Movimento cinque stelle desiste».

La scherzosa ed efficace sintesi del voto è firmata da Paolo Romani, in un colloquio con l' Adnkronos. L'analisi numerica di una consultazione così spezzettata, con oltre mille comuni alle urne, non è però così facile e univoca. Di certo c'è il flop dei Cinquestelle, con un elettorato che dimostra di non essere fidelizzato, ma disponibile a votare offerte politiche di centrodestra o centrosinistra laddove siano disponibili candidati credibili. Così come è impossibile non certificare il successo del centrodestra che nei 22 comuni in cui si svolgerà il secondo turno partirà in vantaggio in 15 - erano 2 nelle precedenti elezioni - ed è secondo in 5 (erano 8). Il centrosinistra, invece, arriva in testa nel primo turno solamente in 4 comuni rispetto ai 13 del passato e dovrà rincorrere in 16.

Se il centrodestra coglie un risultato importante e inatteso nelle sue dimensioni, al suo interno si fa a gara nel rivendicare il primato interno. Secondo elaborazioni di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi nei Comuni capoluogo si attesta all'8%, la Lega al 6,9%, Fratelli d'Italia al 3,1%, le liste civiche al 15%. E Lucio Malan sottolinea come Forza Italia sia prima nel centrodestra, «sia che si faccia riferimento ai 25 comuni capoluogo, sia che si parli di tutti i 160 comuni superiori ai 15mila abitanti. Nei capoluoghi risultano 106mila voti per il movimento di Silvio Berlusconi, 91mila per la Lega, sommando ad essa i voti delle liste Noi con Salvini, e 43mila per Fratelli d'Italia. Considerando tutti i comuni sopra i 15mila abitanti, Forza Italia è a 207mila voti, Lega e Noi con Salvini a 179mila, la formazione di Giorgia Meloni a 78mila. A questi risultati vanno ovviamente aggiunti i voti di tantissime liste civiche che, più o meno direttamente, fanno riferimento al centrodestra».

Gregorio Fontana, a sua volta, fa notare che «fra i comuni che vanno al ballottaggio il candidato del centrodestra va al secondo turno in 20, quello del centrosinistra in 19. Fra i candidati del centrodestra al ballottaggio, 5 appartengono a Fi (in 5 regioni diverse, da Nord a Sud), 3 alla Lega, 2 a FdI, 10 sono espressione della società civile». Il centrodestra saluta anche il successo di molte giovani candidate, come Federica De Benedetto che a Lecce con 500 preferenze risulta essere la donna più votata di tutti i partiti, oppure come Elisa Serafini con le sue 800 preferenze a Genova, Eleonora Mosco con le sue 914, senza dimenticare le 336 di Martina Sassoli a Monza. Fratelli d'Italia, invece, esulta soprattutto per il risultato storico di Pistoia dove Fdi sfiora il 10% ed è il primo partito della coalizione di centrodestra, in una storica roccaforte rossa.

Il Pd si attesta attorno al 15% nei Comuni capoluogo. I candidati sindaco di centrosinistra ottengono complessivamente in tutta Italia il 37% dei voti, mentre a quelli di centrodestra va il 34,3%. I due schieramenti hanno polarizzato i consensi dell'elettorato, lasciando agli altri percentuali a una cifra. I candidati sindaco del M5s hanno raccolto in totale il 9,5% dei suffragi, quelli dei partiti di sinistra il 6,9%, quelli di liste civiche il 6,7%, quelli dei partiti di centro il 3,1%, tutti gli altri il 2,4%. Il Movimento 5 Stelle perde voti in 9 città su 25 con un calo particolarmente evidente a Belluno dove, i grillini sono scesi dal 10,4% al 3,6% e a Parma, con il crollo dal 19,5% al 3,2%.

Un risultato, quest'ultimo, che rappresenta la sintesi più dolorosa del flop M5s.

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