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Chinotto-Cocacola, derby imperialista a sinistra

Bertinotti e Capanna giocano a fare la rivoluzione con una bibita

Chinotto-Cocacola, derby imperialista a sinistra

Roma - Ma il chinotto è di destra o di sinistra? Ah, saperlo. Se lo chiedete a due distinti signori come Fausto Bertinotti e Mario Capanna la risposta dovrebbe essere scontata. Dovrebbe. La verità è che dipende. Dipende dal chinotto. Presto vedremo perché.

La rivoluzione a una certa età è un pranzo di gala. Bollicine. Non di champagne e neppure di spumantino. Questa è roba da nuovi ricchi e vetusti borghesi. Qui si discetta sull'ontologia del chinotto. E questa è classe. La scena. Mettete un giorno da pecora. Un giorno da pecora nel senso di trasmissione radiofonica di culto su Rai Radio2 , più o meno all'ora di pranzo. Ci sono l'Anziano (Claudio Sabelli Fioretti) e il Simpatico (Giorgio Lauro). C'è il Complessino. C'è perfino, come sempre, il Mago Otelma. Ci sono le voci di questo circo di soliti noti, reduci, vipponi, rimasugli di gloria, razzi, tric e trac e lingue di menelik. E poi, ospiti d'onore, loro due: Fausto e Mario. Quello che raccontano è la loro post modernità. Bertinotti da anni non ha più voglia di rifondare. Pannella lo ha convertito al lib-lab. Capanna ha scoperto la campagna e la fantasia al potere è la raccolta delle olive.

Eccoli. Cosa fanno due allegri post rivoluzionari a pranzo? Cazzeggiano. Come due negromanti nelle ultime notti di Bisanzio. Solo che non si interrogano sul sesso degli angeli. Troppo compromettente di questi tempi, si rischia di cadere sul transgender, su quella roba lì dei matrimoni, sulle differenze di genere, sul lessico costumato, civile, irreprensibile, sul si dice «ministro» o «ministra», sulle lezioni di linguistica evoluta della presidentessa montecitorica sua signoria Laura Boldrini. Non sia mai ci scappi una «o» di troppo, un sostantivo singolare maschile in odore di discriminazione sessuale. Meglio un chinotto.

Il chinotto è retrò, vagamente snob, locale, provinciale, nazionale, popolare. Sembrerebbe di sinistra. Ma quale? Quale sinistra e quale chinotto? Tipo il chinotto Neri che se è Neri lo ribevi non è detto che sia di sinistra. Il Chinò Sanpellegrino ha vocazioni multinazionali da Coca-Cola. Il chinotto Moretti che piace a Enrico Letta, come la spuma, sa di strapaese. Siamo sicuri che vada bene a Berinotti? Magari è più da Salvini, come il latte e menta. E Lurisia? Chinotto con il chinotto di Savona con la benedizione di Slow Food e di Farinetti. Nessun dubbio che sia renziano doc.

Ecco allora la conclusione. Bertinotti e Capanna partiti per fare la rivoluzione sono approdati, bevendo chinotto, al fantomatico «partito della nazione». Prosit.

Il futuro è degli astemi.

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