Cronaca locale

Clochard cadavere a Linate: aveva le mani e i piedi legati

Gli operai hanno trovato il corpo tra i cantieri dello scalo Aveva una gamba fratturata e nessun'altra ferita visibile

Clochard cadavere a Linate: aveva le mani e i piedi legati

Milano Morto da diverse ore e legato mani e piedi con il fil di ferro. Così è stato trovato ieri mattina in un parcheggio accanto all'aeroporto di Linate Davide Baruffini, un senzatetto di 42 anni. La sezione omicidi della squadra mobile, coordinata dal pm di turno Luisa Baima Bollone, indaga sul misterioso decesso. Il particolare inquietante del laccio metallico ha subito fatto pensare a un omicidio. Anche se gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, neppure quella del gesto volontario. Prima di tutto dovranno stabilire la causa della morte. Sul corpo è stata disposta l'autopsia.

Il ritrovamento è stato fatto intorno alle 11 dagli operai che lavorano nello scalo milanese. L'aeroporto infatti in questo periodo è chiuso per ristrutturazione, riaprirà tra il 26 e il 27 ottobre. Isolato e deserto anche il parcheggio di quattro piani P2, ai piedi del quale si trovava Baruffini. Era a pancia in giù, indossava jeans, scarpe da ginnastica scure e giubbotto nero. Si trovava in un vialetto di servizio al di là della cancellata e aveva una gamba fratturata: l'unica ferita visibile, non c'erano segni evidenti di violenza. Gli operai hanno avvertito la Polaria, che a sua volta ha chiamato la Mobile. Sul posto è intervenuto anche il personale della Sea, che gestisce l'aeroporto, e quello della scientifica, che ha fatto tutti i rilievi necessari alle indagini nel luogo del ritrovamento e all'interno del parcheggio.

Gli inquirenti stanno verificando se le telecamere piazzate nella struttura siano funzionanti. E stanno ricostruendo la vita della vittima, anche grazie ai suoi familiari. Non è insolito che i clochard dormano nell'area dello scalo e così faceva da tempo anche Baruffini. Poco lontano dal corpo è stato ritrovato un giaciglio con le sue poche cose. Era conosciuto dalle forze dell'ordine come una persona tranquilla, che non dava problemi. Andava sempre in giro con uno strumento e per questo era chiamato «il Trombettista».

Il 42enne, che aveva problemi di disagio mentale, era entrato in contatto con i servizi sociali del Comune di Milano nel 2015, a soli 38 anni. Ma aveva accettato di stare in dormitorio solo una volta, nel 2017. La polizia segue diverse piste. Una di queste è la lite di strada finita tragicamente, il fil di ferro usato sulla vittima potrebbe venire dal cantiere dell'aeroporto. Anche se il fatto che l'uomo fosse legato mani e piedi è particolarmente cruento e insolito. Non è escluso, anche se in apparenza più improbabile, che Baruffini si sia tolto la vita.

L'assenza di ferite evidenti sul corpo, a parte la frattura alla gamba, in un primo momento aveva fatto sembrare poco plausibile che si fosse buttato dalla cima del parcheggio.

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