Cronache

Il coiffeur delle star e dei vip. Ideò il taglio personalizzato

Figlio di parrucchieri, il Festival di Cannes gli diede l'accesso del jet set. Lavorò con i fotografi più in vista

Il coiffeur delle star e dei vip. Ideò il taglio personalizzato

È stato l'uomo che ha fatto lo shampoo a mezzo mondo. I saloni che portano il suo nome sono ovunque e solo in Italia se ne contano più di 230 (in tutto sono 1.100), anche se da molti anni il marchio non gli apparteneva più. Ma JLD, ovvero Jean-Louis David era un mito per chiunque avesse i capelli e ne volesse fare buon uso. E scriviamo al passato perché il parrucchiere probabilmente più famoso al mondo è morto ieri all'età di 85 anni in Svizzera, dove si era ritirato diciassette anni fa, quando aveva venduto il suo impero dell'acconciatura al gruppo americano Regis Corporation, che poi cedette pochi anni dopo ai francesi di Provalliance. Il proprietario, Franck Provost, ieri a una tv francese lo ricordava con ammirazione: «Era un visionario, un avanguardista, al contempo creativo e businessman fuori dagli schemi. Ha cambiato il mondo della coiffeure».

La sua carriera da innovatore iniziò negli anni Cinquanta a Parigi, sua città natale, quando - lui che era nato il 24 marzo 1934, figlio di una famiglia di parrucchieri di Grasse; e che piuttosto che studiare preferiva lavare gli asciugamani nei saloni di famiglia - aprì in avenue Matignon, nell'VIII arrondissement, un suo salone, il Gabriel Garland, che presto, grazie al passaparola, divenne «cult» tra le donne alla moda della capitale francese. Anche grazie a qualche colpo di fortuna: per dire, il proprietario del negozio possedeva anche la rivista Cinémonde e gli procurò un giro di attricette su cui lavorare. E dalle attricette passò alle attrici con la A maiuscola. «A vent'anni ho avuto la fortuna di tagliare i capelli a Kim Novak», raccontava qualche tempo fa alla rivista svizzera Bilan. Poi divenne il parrucchiere ufficiale del festival di Cannes e questo volle dire sfondare anche nello star system americano. David lavorava con le più grandi indossatrici dell'epoca, personalizzava ogni taglio, le sue creazioni finivano sulle copertine dei più celebri magazine dell'epoca (Vogue, Elle, Harper's Bazaar), immortalati da fotografi come Helmut Newton, Herb Ritts, Richard Avedon, Patrick Demarchelier.

La sua esplosione all'inizio dei Sessanta, grazie a un altro colpo di fortuna (termine che i grandi traducono con: opportunità): mentre furoreggiava lo chignon lui durante uno shooting ai Caraibi si inventò un taglio con differenti lunghezze. Un'idea che furoreggiò, ribattezzato «taglio alla David», noto in tutto il mondo. David si trovò a essere una star tra le star. Dava del tu a Andy Warhol, Pierre Bergé, Coco Chanel e agli altri grandi artisti dell'epoca. Era il momento giusto per inaugurare il primo salone che portava il suo nome in avenue Wagram, poi nel 1961 seguì il salone-icona in rue Pierre Charon, ricco di marmi e tende. Ma il suo talento e il suo destino erano la democratizzazione della parruccheria, rivolgendosi a un pubblico di donne «attive e attrattive», come recitava il suo motto, e svolgendo di fatto per la sua disciplina lo stesso ruolo interpretato nella moda da Yves Saint Laurent.

David divenne un marchio mondiale. Nel 1974 lasciò la Francia e si trasferì negli Stati Uniti, dove scoprì il fanchising. Seguirono il lancio di una linea di prodotti a suo nome, quindi nel 2002 la vendita a Prevost.

David, sposato quattro volte, era padre di quattro figli.

Commenti