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La commessa cassintegrata dice no al reddito

La commessa cassintegrata dice no al reddito

Dopo 25 anni al lavoro in un supermercato è in cassa integrazione, ma Francesca Tricò, commessa comasca di 46 anni, non vuol nemmeno sentir parlare del reddito di cittadinanza. «Lavorare, poco o tanto, dà dignità», ha raccontato alla Provincia di Como sottolineando come i 700 euro guadagnati con le venti ore settimanali di part time rappresentassero la sua vita «perché ho lavorato, lavorato sempre».

«Invece di fare il reddito di cittadinanza, sarebbe stato meglio se avessero creato lavoro», ha commentato esprimendo il dubbio che il sussidio pentastellato «possa portare la gente a non cercare lavoro». Qppure Francesca che ha lavorato tutta la vita per mantenere i propri figli non riesce a pronunciare le frasi che un qualunque lavoratore dipendente direbbe al posto suo: «Basta, da domani mollo tutto anch'io e prendo quella cifra che mai ho visto in tutta la mia vita, senza fare niente. Senza andare a lavorare ogni giorno, anche nei festivi». Sarà la cultura del lavoro tutta settentrionale, sarà l'abitudine a guadagnare onestamente il proprio reddito, ma lei proprio non ci riesce. «Lavorare - ribadisce - dà dignità: questo è importante».

Francesca vuole solo lavorare e non trasformarsi in una delle 11.200 famiglie comasche che, secondo i dati del ministero del Lavoro, avrebbero diritto al reddito di cittadinanza. La speranza si chiama lavoro, uno stipendio un po' più elevato, quello che in tanti a Como cercano varcando il confine.

Senza aspettare Luigi Di Maio.

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