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Il Consiglio d'Europa infama i politici italiani: "Sono razzisti e odiano i rom"

La risoluzione del Consiglio d'Europa attacca a testa bassa il nostro Paese: "Atteggiamenti razzisti e xenofobi". E critica le politiche su rom e migranti

Il Consiglio d'Europa infama i politici italiani: "Sono razzisti e odiano i rom"

"È scandaloso e inaccettabile". I parlamentari leghisti, che siedono nella delegazione italiana al Consiglio d'Europa, sono infuriati. Nella risoluzione in discussione al Consiglio d'Europa sul monitoraggio sull'Italia è stato messo nero su bianco che il governo italiano è formato da un movimento di estrema destra, la Lega, e da uno anti sistema, i Cinque Stelle mentre il nostro Paese viene accusato di aver compiuto una serie di gravi comportamenti razzisti, xenofobi e anti umanitari.

"Un decennio di grave crisi economica e la crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni politiche e giudiziarie - si legge nelle consulsioni del rapporto sull'Italia - hanno contribuito a rafforzare la popolarità, tra l'altro, di un partito di estrema destra (la Lega) e di un partito anti sistema (il Movimeto Cinque Stelle)". Il documento pubblicato dal Consiglio d'Europa è infarcito di accuse e insulti all'Italia che non hanno precedenti. Ai politici, per esempio, dà dei criminali senza troppi giri di parole. "La criminalità organizzata - si legge, infatti - esercita una forte presa sulla politica italiana, soprattutto a livello locale". Non solo. Ai politici italiani rinfaccia di essere razzisti e xenofobi e di odiare i nomadi. Tanto che il relatore ha scritto di essere "molto preoccupato" e ha chiesto, in modo particolare, "alle autorità italiane di prestare attenzione alla situazione dei rom" perché "hanno difficoltà ad avere accesso all'alloggio, alla scuola e alla sanità". Anche il capitolo sui migranti è infarcito di accuse all'Italia e, in modo particolare, al governo che "ha promesso di attuare politiche migratorie più severe (...) mettendo in tal modo a rischio vite umane e violando le norme umanitarie fondamentali". A fronte di tutto questo il Consiglio d'Europa ha espresso "preoccupazione per le recenti iniziative volte a impedire alle navi di salvataggio di sbarcare sulle coste italiane, mettendo a repentaglio le vite dei migranti e dei rifugiati".

Paolo Grimoldi, Alberto Ribolla e Manuel Vescovi hanno respinto con fermezza il documento. "Questo - replicano i leghisti - è un atto d'accusa all'Italia da parte di un organismo che non ha fatto nulla in questi anni in materia migratoria". Non solo. Per gli esponenti del Carroccio è ancora più "inaccettabile e scandaloso" il fatto che tutti gli emendamenti, presenti nella delegazione al Consiglio d'Europa per correggere o cancellare questi passaggi, siano stati respinti dal relatore.

"Non lo possiamo accettare - concludono - e a questo punto ci domandiamo che senso abbia la presenza della delegazione italiana in questo organismo e che senso abbia lo stesso Consiglio d'Europa".

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