Cronaca nera

Il consulente esterno, l'ingegnere premiato dal Colle. L'ultima chiamata dei dispersi: "Scusami, ora sono sottoterra"

Tra i quattro ancora prigionieri del lago di Suviana c'è Adriano Scandellari, padovano, insignito della stella al merito del lavoro da Mattarella. E due milanesi dipendenti delle ditte appaltatrici Abb e Voith

Il consulente esterno, l'ingegnere premiato dal Colle. L'ultima chiamata dei dispersi: "Scusami, ora sono sottoterra"

Ascolta ora: "Il consulente esterno, l'ingegnere premiato dal Colle. L'ultima chiamata dei dispersi: "Scusami, ora sono sottoterra""

Il consulente esterno, l'ingegnere premiato dal Colle. L'ultima chiamata dei dispersi: "Scusami, ora sono sottoterra"

00:00 / 00:00
100 %

C'era tutta l'Italia all'ottavo piano di quel palazzo all'incontrario, sommerso nelle acque del placido lago di Suviana, esploso martedì. Trasfertisti che arrivavano dal Piemonte, da Milano, dalla Sicilia, dalla Puglia perché quel lavoro in pochi lo sanno fare e si gira l'Italia per le commesse. Tre morti, quattro dispersi che presto potrebbero cambiare riga nella orribile contabilità del destino, cinque feriti.

Tra i quattro dispersi c'è Adriano Scandellari (57 anni), ingegnere elettronico, padovano di Ponte San Nicolo, ma residente a Mestre dove ha moglie e due figlie. Dipendente Enel Green Power, un anno fa era stato insignito della stella al merito del lavoro dal presidente Sergio Mattarella. Il più anziano è Vincenzo Garzillo (68) di Napoli e dipendente della Lab Engineering, consulente dell'Enel e grande appassionato della sua città, dove lo aspetta con ansia la moglie Patrizia. Il più giovane invece è Alessandro D'Andrea (37), di Pontedera (Pisa) e dipendente della sede italiana della tedesca Voith Hydro, a Cinisello Balsamo (Milano). Infine c'è il milanese Paolo Casiraghi (59) di Milano e dipendente della Abb nel capoluogo lombardo, che poco prima dell'incidente così diceva al telefono con il custode del suo palazzo alla Bicocca: «Scusa, non mi prendeva il telefono, ero sottoterra a lavorare».

Il più anziano dei tre defunti era il capo degli altri due, Mario Pisani, 73 anni, tarantino di San Marzano di San Giuseppe, ex dipendente dell'Enel che una volte in pensione aveva fondato la Engineering Automation srl, con sede a Mele nel Genovese, specializzata in realizzazione e manutenzione di impianti elettrici industriali. Era molto conosciuto nel suo territorio, dove sosteneva diverse società sportive, e il destino ha voluto che poche ore prima un altro sammarzanese, Angelo Cotugno, 59 anni, fosse morto folgorato in un cantiere a Taranto. Vincenzo Franchina, il più giovane delle vittime, 36 anni, era un elettricista industriale e viveva a Genova, dove si era trasferito per seguire la moglie Enza, che fa l'infermiera al Gaslini, e che da tre mesi gli aveva regalato un figlio. Nella sua Sinagra, nel Messinese, lo ricordano con affetto. «Sono stato suo insegnante e l'ho sposato - ricorda il sindaco Nino Musca - Vincenzo era andato via per lavoro, non tornare per noi è un'enormità, un macigno». Era di origini romene il terzo morto, Pavel Petronel Tanase, 45 anni, residente dal 2009 a Settimo Torinese con la moglie Laura e due gemelli di 14 anni. «Sono andato dalla famiglia e ho detto una preghiera cercando di infondere loro coraggio», ha detto il pastore della chiesa ortodossa di Settimo, Paul Porcescu.

Con loro avrebbe dovuto esserci anche Diego Ottonello, 45 anni, operaio genovese, «salvato» dal fatto di essere in malattia, «mi ero fatto male fuori dal lavoro», dice ai giornalisti. «Eravamo già stati all'interno della centrale di Suviana, almeno 4-5 volte - racconta - C'ero stato anche io. I miei colleghi sapevano cosa fare, tra l'altro erano andati a Suviana per effettuare una supervisione a un lavoro che già fatto, non dovevano neanche trovarsi lì».

Dei cinque feriti il più grave è in pericolo di vita nel centro ustioni di Pisa ed è in pericolo di vita.

Due sono al Bufalini di Cesena (un 42enne e un 25enne già dimesso), uno all'ospedale di Parma (un 54enne in condizioni critiche per ustioni gravi) e uno al Sant'Orsola di Bologna, un 35enne in prognosi riservata.

Commenti